Weekend a Madera: le esperienze da provare nell'isola di Ronaldo
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Weekend a Madera: le esperienze da provare nell’isola di Cristiano Ronaldo

Weekend a Madera

Oggi vi racconto come trascorrere un weekend a Madera, che ho visitato di recente, ora che si assottiglia la distanza con Roma grazie al nuovo volo Wizz Air che collega lo scalo capitolino di Fiumicino e l’aeroporto intitolato al famoso calciatore Cristiano Ronaldo, originario dell’isola portoghese in mezzo all’Oceano Atlantico. Una destinazione più che inedita per gli italiani, che sono soliti invece raggiungere la “sorella minore” dell’arcipelago di Madera: Porto Santo, amata per le sue soleggiate spiagge dorate, imprescindibile set di una vacanza tipica dei villeggianti del Belpaese. Ma non solo: a Porto Santo si trova anche la casa di Cristoforo Colombo, che è possibile visitare. Nel 1480, proprio in queste terre floride per il commercio dello zucchero, l’esploratore genovese che diventerà poi protagonista delle celebri scoperte geografiche a Ovest a cavallo tra il XV e il XVI secolo, si era stabilito con sua moglie, una nobile lusitana, prima di intraprendere per conto della corona spagnola (quella portoghese gliel’aveva rifiutata) la rotta atlantica che portò le potenze europee alla scoperta e alla colonizzazione delle Americhe.

Ma ora, complice la tratta aerea diretta e grazie a un clima mite in ogni momento dell’anno, Madera, l’isola dell’eterna primavera (circa 25 gradi stabili), la principale dell’arcipelago omonimo, non accetta più scuse ed è pronta ad affermarsi come la fuga ideale di un viaggio anche breve, partendo da Funchal – capoluogo della regione autonoma portoghese di Madera – per entrare poi in contatto con le diverse anime del luogo, pensato per gli amanti delle tradizioni, della storia e della natura. Altro valore aggiunto è la presenza di un simpatico team di donne che nella vita fanno le guide locali in lingua italiana. Come Helena Paula Abreu, che mi ha accompagnato alla scoperta dell’isola per tre giorni, facendomene apprezzare senza inciampi ogni singolo aspetto grazie al suo apprezzato e consolidato pragmatismo. La trovate su whatsapp al numero +351 966 423 192.

 

Weekend a Madera: le esperienze nella capitale Funchal

Una premessa: due curiosità sui nomi Funchal e Madera

Funchal, la cittadina capoluogo della regione autonoma portoghese, con la sua baia ha già di per sé tanto da offrire e da raccontare. A partire dal nome, che deriva da “funcho”, il finocchio: quando fu fondata nel 1421, la località ospitava così tante piantagioni del seme, prezioso per i navigatori come antinfiammatorio naturale per gli occhi, che l’aria era inebriata dal suo aroma. Così lo scelsero come nome. Stessa cosa è capitata per l’Ilha da Madeira (o isola del legno): lo scelsero i due esploratori portoghesi che, nel 1419, approdarono su questa terra al tempo disabitata ma fitta di foreste. In più, fertile, essendo l’apice di un massiccio vulcanico, emerso in mezzo all’Oceano Atlantico al largo del Marocco.

Carrinhos de cesto a MaderaLe prime produzioni dell’isola vulcanica, fertile e generosa

Così prodiga nel donare prodotti della terra, al punto che la prima produzione avviata, lo zucchero – anche detto l’“oro bianco”ricavato dalla canna da zucchero che era stata importata dalla Sicilia, si rivelò un’attività prosperosa di esportazione, dando il via a uno scambio commerciale con le Fiandre in Belgio, da cui arrivavano preziose tele fiamminghe. In seguito si fece spazio anche alle vigne. Una scelta vincente che fece nascere l’oggi celebre Vinho Madeira, esportato in tutto il mondo. Si racconta che questo nettare liquoroso, il 4 luglio 1776, fu scelto dal Congresso per brindare, oltreoceano, alla Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.

Sabrina Quartieri con i Carrinhos de cesto a Monte

Io al termine della discesa con indosso il cappello dei Carreiros

Funchal in teleferica verso Monte per salire a bordo di un veicolo del passato

Funchal dall’alto è il colpo d’occhio che regala la panoramica corsa in teleferica che permette di ammirare la baia del capoluogo della regione autonoma portoghese e il centro storico con i suoi palazzi con le torri d’avvistamento che permettevano di controllare chi arrivava via mare in questo scalo commerciale e non solo. Si scende a Monte, dove torreggia il Palazzo del Giardino Tropicale. Un tempo l’hotel che  ospitava le famiglie di chi accompagnava proprio a Monte, i propri cari che necessitavano di trattare la tubercolosi nel sanatorio del borgo. Ma gli stessi commercianti di Funchal, dopo aver chiuso le loro dimore, trascorrevano l’estate qui al fresco (a 600 metri di altitudine) nelle loro “quinte”, delle sontuose dimore dotate anche di una chiesetta di famiglia.

Oggi, passeggiare nel Giardino Tropicale di Monte, è l’occasione per lasciarsi sorprendere da una collezione di maioliche Azulejos tipiche portoghesi del XVII e XVIII secolo, che ripercorrono la storia di Madera, ma anche dall’angolo di Sol Levante che narra l’arrivo dei portoghesi in Estremo Oriente nel XVI secolo (per apprendere ad esempio che la tempura è stata introdotta in Giappone dai lusitani e che alcuni nipponici amano cantare il Fado, una delle più celebri musiche popolari portoghesi).

Carrinhos de cesto

I Carreiros che scendono i Carrinhos de cesto

Il rientro a valle è un’attrazione di per sé, che conduce indietro nel temposotto la chiesina dove riposa la salma di Carlo I di Asburgo, l’ultimo imperatore d’Austria deceduto in esilio a Madera nel 1922, si sale a bordo, come si faceva una volta, dei Carrinhos de cesto, dei carretti di legno e vimini montati su dei pattini: a guidarli per due chilometri in discesa sono due “Carreiros”, o frenatori, visto che la corsa procede a una velocità piuttosto sostenuta. Il mestiere si tramanda di generazione in generazione; impone anche un abito tradizionale: un cappello di paglia, un completo bianco e dei resistenti stivali in pelle di mucca e di capra realizzati ancora a mano da due ciabattini del luogo (uno è possibile incontrarlo al civico 22 di Rua Portão de São Tiago). L’aspetto che più mi ha stupito è che se oggi si torna su per affrontare una nuova corsa accompagnati da un pulmino, con i veicoli caricati su un furgone, in passato i “Carreiros” riportavano i cesti in cima a spalla.

A Funchal per ammirare i preziosi ricami artigianali

In città si cammina sul bellissimo pavimento a mosaico in calcare e basalto della Calçada portuguesa, per raggiungere Bordal – Bordados da Madeira, un’azienda artigianale attiva dal 1962 e riconosciuta come eccellenza nel ricamo a livello mondiale. Un atelier che si avvale del lavoro di oltre 900 ricamatrici che si portano le stoffe a casa per decorarle a mano. In boutique invece il giovedì mattina vengono organizzati dei workshop dedicati a questa arte e, con l’occasione, è possibile ammirare migliaia di disegni su carta velina, modelli antichi di lavatrici, asciugatrici e lavatoi, usati per rimuovere col sapone Azul la tintura indaco dalle stoffe; ma anche delle preziose teche, con i candidi colletti usati per i défilé da Chanel e le camicette acquistate da un messo della Regina Elisabetta II per le figlie neonate di Sarah Ferguson, ex moglie di Andrea, duca di York e terzogenito della sovrana e del consorte Filippo.

Weekend a Madera

Una ricamatrice di Bordal

A Santana per le case rurali del passato

Nel Nord di Madera, da non perdere è Santana, per vedere dal vivo delle riproduzioni delle “casas de colmo”, le caratteristiche dimore rurali in pietra con i tetti di paglia di forma triangolare, colorate di bianco e di rosso e con le imposte delle finestre azzurre. Il consiglio è di evitare il caos della piazza dove queste abitazioni sono oggi un museo con al loro interno dei negozi e chiedere piuttosto della vicina casa di Manuel, (a Rua dr Joáo de Freitas Médico), che ha ereditato la deliziosa mansion dal trisavolo e ne mantiene gli arredi originali risalenti a oltre due secoli fa. È possibile visitarla, in cambio di un’offerta.

Weekend a Madera

Un alloro tipico della foresta preistorica

I trekking nella foresta preistorica degli allori sempreverdi

Questo bosco risale a 20 milioni di anni fa ed è un fossile vivente, riconosciuto dall’Unesco nel 1999 come Patrimonio Naturale dell’Umanità, avendo resistito ai mutamenti climatici dell’era glaciale. Sono diversi i sentieri che lo attraversano e che sono facilmente percorribili, risalendo le “levadas”, gli eroici canali di irrigazione realizzati dai portoghesi per portare l’acqua del piovoso Nord, attraverso la montagna, nelle piantagioni a sud di canna da zucchero e bananeti, ma anche nelle terre adibite a vigne.

Le piscine naturali con la roccia vulcanica

Sempre a Nord, nelle giornate soleggiate l’escursione da non perdere è invece alle piscine naturali di Porto Moniz e Seixal, delle scenografiche vasche nel mare ricreate dalle rocce di lava vulcanica emersa, per un bagno davvero speciale.

Una coccola wellness come nella natura di Madera

Si tratta del premiato signature della Til spa di un boutique hotel di Funchal: il Castanheiro. Un indirizzo in centro, di charme e con rooftop e piscina panoramica, ospitato in un palazzo ex sede di una tipografia, di un’azienda di ricamo e di un panettiere (il cui forno originario si ritrova nella corte interna). Il massaggio The Laurissilva è un viaggio multisensoriale dal lettino tra i vulcani, nell’era in cui Madera emerse dall’acqua; tra gli allori della foresta preistorica; infine nell’oceano, per connettersi con la natura sottomarina attraverso un trattamento speciale alle alghe. Il finale a sorpresa è un omaggio agli spettacolari fuochi d’artificio di fine anno, per cui è famosa l’isola di Madera e che valgono da soli il viaggio.

Le piscine naturali di roccia vulcanica a Madera

Porto Moniz

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