Ci credete se vi dico che ho provato il resort con spa tra i migliori in Italia e nel mondo? Sto parlando del Lefay resort & spa Dolomiti, di proprietà della famiglia Leali, che si trova a Pinzolo, la soleggiata cittadina di montagna della Val Rendena, qualche centinaia di metri sotto Madonna di Campiglio, ad un’altitudine ideale per tutti. Una località che è comunque un ottimo punto di partenza per sciare nel vasto comprensorio di 156 chilometri di piste nel cuore delle Dolomiti del Trentino, partendo dalla cabinovia in centro. Un impianto non lontano dall’area che ospita questo gioiello dell’ospitalità luxury attenta alla sostenibilità, solo una del gruppo che vanta anche una struttura straordinaria in prossimità del Lago di Garda e che sta lavorando a due novità: una in Toscana a Montalcino, l’altra a Crans Montana nella Svizzera più esclusiva per le vacanze in montagna.
Un mese fa ero proprio su quella cabinovia e dall’alto ho notato il Lefay, così ben integrato nel territorio con i suoi materiali di costruzione naturali e locali, dal legno di rovere e castagno alle pietre, come il granito (di una cava non lontana), in palette perfetta con le nuance dell’ambiente circostante. Un susseguirsi di picchi innevati che colorano di candore i già verdeggianti boschi di abeti, che immagino già dare incantevole sfoggio di sé con il foliage in autunno, mia stagione dell’anno preferita per i paesaggi rossastri e dorati che la caratterizza. Così, una volta rientrata a Roma, dopo aver vissuto l’esperienza del Carnevale asburgico a Madonna di Campiglio, con focus sulla gastronomia tipica ma contemporanea anche a Pinzolo (per dove mangiare clicca qui), ho rifatto i bagagli dopo poche settimane e ho preso il treno Italo in direzione Trento, per provare il mio soggiorno dei sogni al Lefay resort & spa Dolomiti. Un microcosmo dove tutti si sentono a proprio agio, nonostante l’eccellenza del servizio che potrebbe mettere a disagio chi non vive sempre quella realtà (siamo comunque in una vera struttura cinque stelle lusso).
Ci si sente affidati e in ottime mani già all’arrivo della stazione, quando i driver del transfer operato dalla società Terzi NCC ti accolgono nella sala d’aspetto col cartellone con la scritta Lefay (per mantenere l’anonimato dell’ospite). Si sale a bordo di una Mercedes elegantissima dove non mancano acqua, igienizzante e caramelle, oltre a un morbidissimo cuscino di pelliccia. Il tragitto procede spedito, intrattenuti da aneddoti e storie sulla destinazione, splendidamente narrati dai conducenti del veicolo. L’ultima tratta della corsa è una manciata di curve per salire fino all’ingresso del resort e già si avverte l’emozione di tutto ciò che si è immaginato e che ci aspetta.
Il consiglio prima di prendere possesso della camera è fare subito un giro orientativo, perché la struttura è piuttosto vasta. In sintesi, al quarto piano dove c’è la reception, si trova anche la zona bar, panoramicissima con le sue immense vetrate, una deliziosa library e una cigar room. Al terzo piano ci sono invece i due ristoranti di design, raffinati e intimi, con vista sulle montagne: Dolomia, dove si fa anche colazione oltre al pranzo e alla cena; Grual, aperto dal giovedì, è invece la proposta gourmet del Lefay. Si scende di un livello per accedere all’area spa vocata ai trattamenti signature e non solo del resort (ma su questo punto tornerò più tardi). Al primo invece si trova la grande piscina riscaldata anche esterna, con postazioni idromassaggio che – specie di mattina – permettono un momento di relax unico, nella quiete più indisturbata. Un rifugio quasi contemplativo, per rigenerare anima e corpo, che ha interessato buona parte delle mie ore prima del pranzo al Dolomia.
Ancora sotto c’è invece la sconfinata area dedicata al mondo delle stanze relax con tisane e frutta secca, ma soprattutto delle saune: nei percorsi Il drago verde, La fenice rossa, La tigre bianca e la Tartaruga nera, si alternano ben nove tra biosaune (la mia preferita a 50 ° gradi era quella al rosmarino), grotte di sale e vasche d’acqua salina (provate per il mio primo trattamento corpo) e saune a 70° gradi, anche panoramiche. Quest’ultima, irresistibile, l’ho vissuta fino all’ultimo momento utile della sera, rilassandomi guardando spicchi di luna e luminosissime stelle, quasi non riuscendo a credere allo speciale contesto che la vita mi stava offrendo. A meno uno, ecco infine diverse salette per la palestra, anch’esse panoramiche, oltre a una stanza dove durante la settimana del mio soggiorno si sono tenute interessanti sessioni di Qi-Gong col master balinese Per Van Spall (a cui ho partecipato).
La mia camera, la numero 420, non si dimentica: una junior suite elegante e di design con legno di rovere e pietre locali, e la fiammella di un camino a muro (in realtà solo decorativo) a scaldare l’atmosfera. Plus del soggiorno è stata la vasca panoramica, protagonista della sala da bagno e irresistibile, prima di cena, per dei rilassanti bagni odorosi di ippocastano. Note profumate che mi coccolavano anche la sera, quando vicino al letto mi trovavo uno spray per il cuscino, e la mattina quando il caffè della macchinetta Illy in dotazione mi svegliava, sorseggiandolo dal balcone panoramico della stanza.
Sono stata poco al Lefay, ma ho avuto l’occasione di provare due trattamenti del Lefay spa method che combina la medicina tradizionale cinese con l’innovazione scientifica occidentale, e usa solo prodotti d’avanguardia, di cosmeceutica vegani cruelty free, che mi hanno davvero lasciata appagata: il primo, dopo la grotta di sale e il bagno nell’acqua salina, è stato uno scrub energetico alla crusca e olio d’oliva con inaspettato e graditissimo massaggio corpo, e poi i fanghi aromatici sotto una cappottina – per creare l’effetto sauna – adagiata direttamente sopra il lettino galleggiante con acqua riscaldata in cui mi trovavo. Gran finale poi con il massaggio rilassante all’olio essenziale di rosa (chiedete del Percorso energetico e poi del Sentiero lenitivo leggerezza long, se vi ho incuriosito).
Il secondo, è stato invece un rituale anti-age viso e collo mineral energy, con prodotti a base di potenti e benefici minerali delle Dolomiti, dai tanti effetti immediati, e massaggio rilassante e modellante con rullo e pietra gua sha in quarzo rosa. Un trattamento che si conclude con una tisana da sorseggiare nell’area relax del secondo piano della spa, prima di lasciarsi consigliare su prodotti di bellezza specifici per la propria pelle che è possibile acquistare nella boutique. Per questo, devo ringraziare chi mi ha ospitato, perché al mio arrivo aveva già pensato a due cadeaux utilissimi: in camera ho trovato due bellissimi regali per la mia beauty routine viso. In particolare, l’olio viso anti-età alla Rosa e la crema anti-età Senza tempo, per pelli stressate che necessitano di ripristinare l’elasticità. Così, ricolma di energie, sono rientrata a Roma per affrontare le mie prossime avventure con le batterie ricaricate e il Lefay nel cuore, che spero presto di poter raggiungere di nuovo per un’altra pausa relax speciale e magica.
Sito: https://dolomiti.lefayresorts.com/en