Escursione a Isola Zacatillo in El Salvador

Tra le esperienze da fare nell’Oriente selvaggio in El Salvador c’è senz’altro l’escursione a Isola Zacatillo. Una meta di mare del Paese centroamericano che si trova al largo del Golfo di Fonseca, dove staccare da tutto per una gita all’insegna del relax e del buon cibo, a base di pescado fresco. Per godere al massimo delle spiagge dorate della remota isla, che regala bagni nell’Oceano Pacifico con una temperatura dell’acqua sempre tiepida (non vi immaginate però i colori turchesi dell’acqua), si può anche trascorrere la notte. L’importante è avere poi chi, il giorno seguente a un orario stabilito, torni a prenderci. Il consiglio de I viaggi di Bibi, per esperienza personale, è prestare particolare attenzione a tutti i passaggi organizzativi del viaggio, tappa dopo tappa. Siamo comunque in una parte di mondo che si sta aprendo al turismo da poco, e quindi a partire dalle agenzie di viaggio ai tour operator, ci vuole ancora tempo per fare esperienza. Ricordo che El Salvador esce da decenni di abbandono da parte del Governo proprio di questa zona est, interessata dalla guerra civile (come il Nord), e sta debellando giorno dopo giorno le gang criminali che rendevano il territorio uno dei più pericolosi del mondo (per saperne di più leggete questo mio reportage).

Io nel Golfo di Fonseca in El Salvador

Il tragitto in barca per raggiungere l’Isola Zacatillo

Per l’escursione a Isola Zacatillo, si deve partire dal porto de La Unión nell’Oriente del Paese. La barca si dirige verso un arcipelago di isole vulcaniche nel Golfo di Fonseca, 260 chilometri di costa del Pacifico condivisi da El Salvador, Honduras e Nicaragua. Una navigazione che permette di  raggiungere la spartana isola di Zacatillo, per una giornata all’insegna del relax. Durante la permanenza a bordo gli appassionati di bird watching possono fotografare pellicani e fregate, in posa sulle insolite rocce di lava solidificata della costa.

Rocce laviche del Golfo di Fonseca

Pescatori salvadoregni nel Golfo di Fonseca

Cosa si trova e che si mangia a Isola Zacatillo una volta approdati

La meta finale è un’isola ideale per chi cerca le ambientazioni inesplorate, nonostante i tanti ristorantini della spiaggia, colorati ma semplici negli arredi, dove si mangia il pescado del giorno, comprese delle piccole aragoste endemiche, dolci e a poco prezzo (come quelle che avevo già assaggiato ad Anguilla nei Caraibi e che avevo trovato buonissime). Il bagno al mare è piacevole, anche se l’acqua è particolarmente calda senza regalare colori mozzafiato, ma è il riposino sulle amache dei localini che sono davvero un toccasana per rilassarsi e staccare da tutto. Tra i posti dove fermarsi, non ho potuto non notare il colorato Isla Zacatillo all’estremità opposta della spiaggia in cui si scende con la barca. Un rifugio panoramico a gestione familiare, con il ristorante Rancho Crustáceo del Pacifico che all’ingresso presenta una scritta colorata che recita: “Idonde tus sueños se mezclan con el mar” (dove i tuoi sogni si mescolano con il mare).

Isola Zacatillo

La guesthouse con ristorante

Dove pernottare durante l’escursione a Isola Zacatillo

Oltre al ristorante, nella parte posteriore si trova la guesthouse Isla Zacatillo, che ho visitato per capire cosa potesse offrire: le stanze a 40 dollari a notte, sono sistemazioni piccolissime ma pulite e con aria condizionata. A colpirmi sono stati anche un’altalena vista mare e dei buggy da affittare a disposizione della clientela, per una corsa sulla spiaggia o verso la montagna alle spalle della baia. Di fronte alla costa, dall’altra parte del mare, l’Honduras al calar della sera regala un colpo d’occhio romantico con l’isola di El Tigre in lontananza puntellata di lucine.

La vista dal ristorante e guesthouse

La vista dell’Isla El Tigre in Honduras

Come raggiungere la capitale San Salvador dall’Italia

Dal Belpaese si vola con Iberia da Roma e Milano via Madrid, partendo nel caso della Capitale alle ore 6.20. Se si vuole evitare l’alzataccia, come nel mio caso, bisogna scendere a patti con la questione scali negli Stati Uniti, rinomati per le lungaggini procedurali stressanti da affrontare. A Miami, tratta verso San Salvador operata da Ita Airways con partenza da Roma, spero davvero di non dover transitare più per lungo tempo (soprattutto al rientro di notte, un incubo). Ma andiamo per ordine: prima cosa, occorre compilare l’Esta (con un costo di 21 dollari), solo per transitare nel Paese; poi, una volta atterrati nello scalo, essendo vastissimo, diventa complicato orientarsi. Intanto è obbligatorio ritirare il bagaglio e reimbarcarlo per la destinazione finale (già qui si deve andare col trenino da un terminal a un altro). Poi si devono affrontare le lunghe file all’immigration e ai controlli, per un tempo complessivo difficile da quantificare ma di certo non nella norma. Inoltre, basta un piccolo ritardo del volo per compromettere la ripartenza e il raggiungimento della meta di viaggio, con tutti i passaggi da eseguire. Per questo il mio consiglio è di optare preventivamente per uno stop over sufficientemente lungo. All’andata Ita, nel mio caso, è arrivata dopo due ore dell’orario previsto e sono stata affidata a un’agenzia esterna per raggiungere in 50 minuti il gate del volo successivo, saltando tutte le file, e con qualcuno che pensava nel frattempo a recuperare il mio bagaglio per imbarcarlo. Servizio che la compagnia di bandiera italiana mette a disposizione, ma che nei casi di altri vettori, non è previsto (anche questo provato sulla mia pelle volando al ritorno con American Airlines e con Air Europa).

Il mio volo Ita Airways

Per altre esperienze di viaggio, potete consultare la pagina del blog dedicata.