I ristoranti a Pinzolo e Madonna di Campiglio da non perdere
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I ristoranti a Pinzolo e Madonna di Campiglio da non perdere

Ristoranti a Pinzolo

Durante la vacanza in montagna, dove sono stata in occasione del Carnevale asburgico, non sono mancati gli appuntamenti con la tavola per scoprire in una chiave nuova i sapori tipici della zona della Val Rendena in Trentino, nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Unesco. Esperienze enogastronomiche nei ristoranti di Pinzolo e Madonna di Campiglio da non perdere, perché davvero sostenibili: tutti in ottica green con sistemi di efficientamento energetico meno impattante sulla natura; supporto alla comunità della valle promuovendo prodotti di allevatori e agricoltori locali; strutture che si integrano perfettamente nella natura circostante, costruite anche con materiali locali, come il legno di rovere e di castagno e il granito.

Ristoranti a Pinzolo

Un corner della colazione del Dolomia, il ristorante del Lefay resort & spa Dolomiti

I ristoranti a Pinzolo e Madonna di Campiglio da non perdere

  • Un grande classico del pranzo in montagna è tra le piste, per una pausa golosa con cui ricaricare le pile tra una sciata e l’altra. Un momento prezioso se vissuto ai tavoli del Rifugio Nambino, ultracentenario della famiglia serafini, oggi alla terza generazione nel portare avanti l’attività ad alta quota. Una struttura che è possibile raggiungere anche a piedi con scarponi e ramponi, dove potersi rilassare tra saune nel bosco e rinfrancanti bagni nel lago al momento in gran parte ghiacciato, prima di un pranzo (o di una cena) all’insegna delle specialità più tipiche. Come l’antipasto del lago nambino, i canederli con pomodoro, burro fuso e trentingrana o in brodo, i pizzoccheri con formaggio, verza e patate, la trota al forno con patate, l’orzotto ai funghi porcini e i dolci fatti in casa.
Rifugio Nambino

Arrivando al Rifugio Nambino sopra Madonna di Campiglio

La polenta con funghi del Rifugio Nambino

La polenta con funghi e formaggio del rifugio

  • Un nuovo indirizzo del gusto tipico locale, ripensato in chiave contemporanea, si trova invece a Pinzolo: il Rendenèr Alpine Food, già segnalato nella Guida Michelin, a conduzione familiare e la vocazione verso il meglio dei sapori del Trentino nella personale visione dei fratelli Thomas e Laura Beltramolli, titolari, e del giovane chef Simone Ubaldi, anima della cucina, rendono questa insegna un “must” dell’offerta enogastronomica, attirando avventori dall’intera area e dalla vicina Madonna di Campiglio (pare che la famiglia reale araba che aveva pernottato alla suite penthouse del meraviglioso Lefay resort & spa Dolomiti di Pinzolo, dove ho soggiornato da poco, sia stata lì a cena di recente). Il nome del ristorante è ispirato al “rendenèr”, nome dell’abitante della Val Rendena, e quindi dei proprietari, che vivono con passione questa valle, punta sulla sostenibilità, cercando di ridurre al minimo gli sprechi e privilegiando una filiera cortissima con i produttori di zona: le aziende agricole e gli allevatori vengono incontrati di persona da Thomas, attento selezionatore di materie prime di qualità che, nel menu, sono proposte seguendo la stagionalità. “Come la gemma vegetale del territorio, il radic da l’ors, o radicchio dell’orso, selvatico, che cresce sopra i mille metri e che vado a raccogliere alla fine dell’inverno, non appena la neve sciolta lo permette. O le tante prelibatezze del piccolo orto del ristorante, che finiscono nei piatti a seconda della disponibilità”, racconta Thomas. Qui vorrei porre l’accento su come i giovani interagiscano tra loro, magari per un romantico primo appuntamento andando a fare “foraging”, la raccolta delle piante selvatiche.
  • Nelle portate si dà spazio alla tartare di trota salmonata locale marinata in casa e leggermente affumicata al momento con legno di larice; alla tagliatella di semola, vino teroldego e ragù di capriolo profumato al ginepro; alla guancia di manzo rendenèr cotta a bassa temperatura glassata al lagrein; al lombo di cervo rendenèr con il suo fondo, cavolo nero scottato, confettura di mirtillo rosso e cremoso di rapa bianca locale. Ma anche agli immancabili formaggi di malga a km zero e a proposte vegetariane, che si degustano con delle bollicine di montagna, come una speciale selezione Trento doc, nell’intimità calda e accogliente di un apprezzato rifugio moderno, impreziosito dall’autenticità del granito e del rovere delle valli trentine, quei luoghi così cari ai titolari, che sono impressi in una grande parete per riprodurne la geografia.
Tagliere del ristorante Rendenèr

Il tagliere di salumi con giardiniera

Ristoranti a Pinzolo

I formaggi a km zero del ristorante Rendenèr

Il ristorante è solo uno dei luoghi che raccontano l’evoluzione di questa soleggiata cittadina, profondamente rinnovata nel segno dell’eccellenza enogastronomia e dell’ospitalità luxury.

  • Ne è un altro esempio il Lefay resort & spa Dolomiti, tra i migliori in Italia, rifugio di charme e tempio del wellness a 400 metri dalla cabinovia Pinzolo-Prà Rodont, da cui sono appena rientrata vivendo tutto il meglio che questo indirizzo può offrire, e di cui vi parlerò in un post specifico. Proprio alla fine di quell’impianto si scende per salire sulla nuova telecabina Prà Rodont-Doss del Sabion (con impianto di partenza e arrivo interrato per non impattare sul paesaggio), a firma dell’architetto Marco Casagrande di Feltre, che ha sostituito la vecchia seggiovia, smantellata in modo sostenibile. Il nuovo arrivato conta 53 cabine a dieci posti, la numero 53 ha il pavimento trasparente, per offrire l’emozione di una sospensione nel vuoto, prima di raggiungere, in cima un altro ristorante fiore all’occhiello della proposta gourmet sulle piste di Pinzolo: l’Attic. Un indirizzo di design, con le vetrate e panoramico a 2100 metri di altitudine, che vanta una vista mozzafiato sulla Valle Rendena, sul gruppo dell’Adamello e sulle Dolomiti di Brenta.
  • Un rifugio dove i dettagli sono curati, di riferimento per gli sciatori che apprezzano la buona cucina e il relax, davanti a un Carnaroli, bollicine Trento doc, carré di maialino trentino fumé al faggio e rafano o alla pasta fresca “laboratorio doss 2101” camoscio “cacciagione alpina”; e ancora, al salmerino alpino con olio evo garda dop, mela, timo e patate o alla rendena bio presidio slow food, in tenera e lunga cottura, teroldego doc e soffritto, senza dimenticare di assaggiare un duetto vegetariano di cavolo cappuccio con crema di sedano rapa allo zafferano. Un menu che esalta la materia prima fresca, di qualità e di territorio, in piena sintonia con l’anima che fa vivere ancora oggi il cuore del trentino d’alta quota.
Ristorante Attic

La vista del ristorante

risotto dell'Attic a Doss del Sabion

Il risotto Carnaroli con Bollicine Trento doc

  • Se il cibo può diventare cibo per l’anima, ne sono ambasciatori al Lefay resort & spa di Pinzolo con la filosofia culinaria improntata alla sostenibilità, alla mediterraneità, alla stagionalità, all’etica e al supporto dei fornitori locali, i ristoranti interni Dolomia e Grual, regno dell’executive chef Matteo Maenza al terzo piano della struttura da sogno. Al primo, in un ambiente contemporaneo cona arredi caldi ma di design e una vista spettacolare sulle montagne con i picchi innevati, si fa una incredibile colazione; poi si pranza e si cena assaggiando interessanti piatti che omaggiano il territorio e non solo, con una grande varietà di portate tra antipasti, primi, secondi con anche il pescato del giorno e dolci o gelato, senza dimenticare i formaggi e i salumi, e delle alternative più veloci per il lunch come le insalate signature o la Caesar, il burger e i panini con farciture di qualità, anche vegetariani, oltre a un’incredibile carta di vini da tutto il mondo. Il Grual, invece, è il locale gourmet (che non sono riuscita a provare, ma che ho visto) dai décor più sofisticati, ma con un’atmosfera sempre accogliente. È aperto dal giovedì in poi e vanta due percorsi degustazione e anche proposte à la carte. La struttura che li ospita è di pregio, caratterizzata da un’architettura integrata con il territorio, tecnologie in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente e le suite (alcune anche con zona benessere privata) realizzate con tessuti naturali e materiali locali, dal legno di rovere e castagno alle pietre.
ristorante Dolomia Lefay resort & spa di Pinzolo

La colazione al Dolomia con vista sulla piscina del Lefay resort & spa di Pinzolo

Risotto del Dolomia a Pinzolo

Il risotto con formaggio e zucca del ristorante Dolomia del Lefay resort & spa di Pinzolo

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