Alla scoperta del Museo del neon di Varsavia
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Alla scoperta del Museo del neon di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia - foto di Ale di Blasio photography - I viaggi di Bibi

Il Museo del neon di Varsavia è il luogo che più mi ha colpito della mia permanenza nella capitale polacca. Si trova nell’interessante quartiere Praga e in particolare viene ospitato nell’edificio Soho factory. Unico di questo genere in Europa, è uno spazio espositivo privato che espone 125 insegne luminose originarie dei Paesi dell’ex blocco sovietico, salvate dall’abbandono da Ilona Karwinska, una fotografa antropologa, e da David S. Hill, un graphic designer. Scrollando la pagina, trovate molto di questo museo gioiello. Tutte le immagini di questo reportage sono scattate da Ale di Blasio photography! ♥

Museo del neon di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia – foto di Ale di Blasio photography

Ilona Karwinska e da David S. Hill, la fotografa e il graphic designer che hanno creato il Museo del Neon a Varsavia

Ilona Karwinska e da David S. Hill, la fotografa e il graphic designer che hanno creato il Museo (foto di Ale di Blasio photography)

Il Museo del neon di Varsavia: le opere esposte

La grande scritta rossa “Berlin” che si vede all’inizio del percorso fu la prima ad arrivare qui dalla capitale della Germania; poco dopo, una grande “A” ci racconta di essere appartenuta all’ex Restaurant Alextreff di Alexander Platz sempre a Berlino; poi, si susseguono un neon di Vienna, “Radio Elektro”, del 1959, uno dei più antichi tra quelli esposti. Presente da dieci anni, questo museo della memoria delle luci disegnate dagli artisti polacchi per illuminare le città grigie dell’Est con un po’ di colore, all’opening è stato visitato da 60mila persone. Presto, questo spazio culturale si amplierà e cambierà sede, per mettere in mostra oltre ai 125 neon già esposti e restaurati, altre insegne luminose che ora sono conservate al primo livello di Soho factory.

Museo del Neon di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

i neon del museo di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

i neon del museo di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

Museo del neon

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

I neon di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

Il biglietto è di 16 zloty (meno di quattro euro) e il museo è sempre aperto, tutti i giorni dalle ore 11 alle 5 (domenica); dalle 12 alle 6 (lunedì a sabato). Sono due persone con 50 anni di esperienza a restaurare i neon del museo, dando loro nuova vita anche in modo creativo. Come un’insegna di una drogheria riadatta ad arcobaleno. All’interno non manca la riproduzione di un cinema della Polonia socialista nel nord, con le sedute di allora e l’insegna del cinema (Kino), anche di Varsavia. Lo spazio è molto amato anche dagli instagramer e dagli stylist come set di shooting.

 

neon di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

I neon del Museo

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

I neon del museo di Varsavia

Museo del Neon di Varsavia (foto di Ale di Blasio photography)

Il quartiere Praga

Multiculturale fin dalle sue origini, abitato nell’800 da molte famiglie di ebrei polacchi, dai russi (lo dimostra la presenza di una chiesa ortodossa) e dagli operai delle fabbriche della zona, oggi questo distretto è un crogiuolo di luoghi da esplorare che raccontano la nuova vita del passato di Varsavia: si va dalle sculture di angeli custodi color azzurro che si incontrano per strada ai set nei cortili dei palazzi del celebre film “Il Pianista” di Roman Polanski. Non mancano nei giardini interni di questi edifici delle Madonnine datate 1943, altari di preghiera risalenti alla Seconda Guerra mondiale, quando col coprifuoco non si usciva per andare in chiesa. In via Brezska, che ospita ancora il mercato dove nella seconda metà del secolo scorso si compravano le cose di contrabbando, spicca il murales del 2012 dello street artist di Napoli Diego Miedo: un grande disegno nato ascoltando le idee dei bambini dello storico quartiere della città, meno fortunati degli altri. Da non perdere è poi un altro museo: quello della vodka polacca. Ma di questo vi parlerò meglio in un prossimo post blog. Ricordatevi però che il distretto Praga per essere apprezzato al meglio, richiede di muoversi al seguito di una guida. Come Giovanna che mi ha aperto le porte del quartiere, raccontandomi i migliori aneddoti e curiosità (e vi assicuro di essere molto esigente), in un perfetto italiano. La potete cercare su Facebook cliccando Varsavia guida turistica.

Se invece avete programmato un viaggio in Polonia a Danzica, vi ricordo due post blog che ho scritto.

 

Grazie a Polonia Travel per avermi ospitato in città, consentendomi di scoprire questo luogo delle meraviglie!♥

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