Treefolk’s Public House, bere bene e alla british fin dal mattino con la “Good Morning Cocktail”
L’ultima idea di Michele Ferruccio per il Treefolk’s Public House è portare in Italia la “British attitude” di consumare cocktail, birre e bollicine dalle ore 11 del mattino. Si chiama “Good Morning Cocktail” la lista di proposte ideata per questa nuova avventura ospitata nel locale di viale Trastevere. Per iniziare, al bancone o seduti a un tavolo, si può optare tra sei tipologie di Bloody Mary, oltre a diversi Low alcohol, drink a bassa gradazione alcolica con base caffè, estratti, prosecco e fermentati.
In Gran Bretagna, infatti, proprio il Bloody Mary, a base di vodka e succo di pomodoro con aggiunta di spezie piccanti, viene storicamente degustato al mattino. La ricetta originale, inoltre, è molto facile da replicare a casa, perché la bevanda ha solo bisogno di essere mescolata e non shakerata. Le sei versioni del “Good Morning Cocktail” sono: con Tequila, Whisky o dal gusto più esotico a base di nettare di mango e tropical bloody mix. La più azzardata è la variante Scotch and blood, a base di succo di pomodoro, brodo d’anatra e una piccola porzione di scotch scozzese, Johnnie Walker Black, che vi posso solo suggerire di ordinare senza pensarci due volte.
Tra i Low alcohol del “Good Morning Cocktail”, poi, c’è la rivisitazione del Mimosa, il Welcome Mimosa, un cocktail classico e di gran classe a base di spremuta d’arancia, zenzero, bergamotto e aggiunta di prosecco. Un drink che nei primi anni del ‘900 in Inghilterra, veniva consumato durante la colazione il giorno di Natale o come antidoto per l’hangover post sbronza.
Michele Ferruccio nei suoi cocktail ha sempre provato ad unire i vari “ingredienti” che caratterizzano il Treefolk’s, le birre, la cucina, il caffè e gli spiriti, anche per la “Good Morning Cocktail”.
Oltre al famoso Negroyster, l’Espresso Martini ne rappresenta un grande esempio. Un cocktail intramontabile a base di vodka, servito in una coppa da Martini da cui prende il nome, con l’aggiunta di caffè espresso e liquore al caffè.
Al Treefolk’s c’è una grande particolarità nel servire questa rivisitazione, in carta Cremini Martini. La preparazione si conclude al tavolo. Al cliente verrà servito un vassoio con una teiera contenente un liquore a base di caffè e whisky homemade, due bicchieri con ghiaccio, una porzione di crema di caffè e una Moka. Un Espresso Martini scomposto e interattivo servito per almeno due persone o meglio due porzioni.
Un’altra grande novità della drink list è il Cold Brew Bourbon, un cocktail che unisce il mondo dello Specialty Coffee e della miscelazione. Il whisky viene lavorato come un Cold Brew coffee, ovvero attraverso una percolazione a freddo, viene lasciato filtrare attraverso il Caffè di origine etiopica macinato finemente. Successivamente viene mescolato con uno sciroppo di zucchero e aromi alla banana. Un drink che dona la giusta carica al mattino oppure viene consigliato a fine pasto.
Più fresco e rinfrescante è l’Exotic, un mojito dal gusto gassato grazie alla fermentazione di menta e zenzero, aggiunto al Jonnie Walker Black Label. Oppure il Real Punch, una bevanda a bassa gradazione alcolica a base di spezie e sidro alla frutta.
La drink list prevede anche cocktail no alcohlic, come il Fake Fizz a base seedlip, zucchero, limone spremuto e soda Perrier. Il seedlip è il primo distillato analcolico ottenuto seguendo metodi antichi, le cui radici ed erbe utilizzate per aromatizzare questa bevanda provengono dalla campagna inglese.
Michele Ferruccio al Treefolk’s Public House si avvale di un team di professionisti, Gianluca Mazzocchi, Riccardo Gambino, Patrizio Borghi, Cristina Lorenzo per la mixology, Massimo Carpineti responsabile della caffetteria e infine Claudio Moreschini per il settore birre. Il format della colazione che accompagna questi cocktail è curato dallo chef Valerio Mattaccini, che propone piatti di ispirazione britannica adattati alle materie prime locali. Una selezione di uova, English Breakfast, Avocado Toast e una varietà di Club Sandwich. Tutti i cocktail del Treefolk’s Public House sono da asporto e in delivery.
Il packaging utilizzato è il vetro o la lattina, tutto viene preparato in modo espresso poco prima della consegna. “Il futuro della mixology è sempre più legato ad un concetto di semplicità, ricerca di tecniche sempre all’avanguardia e di materie prime, senza mai tralasciare l’effetto wow per sorprendere il cliente”, spiega Michele Ferruccio, che aggiunge: “Il mio concetto di bar è molto legato al concetto di Hospitality, il cliente è sempre al centro di tutto, nel servizio, nella scelta del menu sia food che drink. Posso definire la mia drink list elegante, pulita, con zero waste, minimalista con influenze dalla pop art”.
La drink list proposta al Treefolk’s Public House è differente in base ai diversi momenti della giornata. Viste le ultime restrizioni governative il consumo di cocktail accompagna molto spesso il Lunch, il Brunch o gli aperitivi anticipati. Ma non la permanenza al Treefolk’s Public House quando viene scelto per lo smart working. Altrimenti, addio lavoro!