Inebriante Oman: percorso olfattivo da Amouage, iconico brand del Sultanato
Manca poco all’attesissimo lancio della nuova fragranza Amouage “Imitation”, ispirata a New York, ricordo d’infanzia di Christopher Chong.
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Inebriante Oman: percorso olfattivo da Amouage, l’iconico brand del Sultanato

Inebriante Oman con le fragranze Amouage

Manca poco all’attesissimo lancio della nuova fragranza Amouage: i primi di giugno, infatti, sarà presentato “Imitation”, il profumo ispirato a New York, o meglio, al ricordo d’infanzia che, della grande metropoli, serba il direttore creativo della maison Christopher Chong.

 

Proprio per questo, sabato scorso ho pensato di rinchiudermi un po’ di tempo nella boutique del brand che affaccia su piazza del Parlamento a Roma. Improvvisamente, ho sentito infatti la curiosità di esplorare attraverso le sue melodie odorose, l’angolo di Oman nella Capitale, dove entrare prima con il naso e poi con gli occhi. E le scoperte (o le sorprese) da Amouage sono state davvero tante. Conoscere le bottiglie e le storie che hanno portato alla creazione dei protagonisti della casa profumiera omanita è un viaggio emozionante tra suggestioni, ricordi, aneddoti e curiosità che conquistano il timido visitatore approdato nella boutique chic del centro storico.

Ma è stata una leggenda a rapire fin da subito la mia attenzione.

 

Come mi ha raccontato la bravissima Mary che accoglie i clienti da Amouage, <<una volta, nel lontano Oriente, esisteva una ‘città del profumo’ ricca di unguenti unici al mondo, ma che l’ira divina, un giorno, volle seppellire con una impietosa tempesta di sabbia. Ubar, così si chiamava, si trova proprio nel Sultanato dell’Oman, e si dice che sia ancora lì, inghiottita assieme ai suoi profumi>>.

 

La storia legata alle fragranze nell’affascinante terra della Penisola araba ha una lunga tradizione. Pensate che ancora oggi è sempre la stessa famiglia a occuparsi dell’intarsio degli alberi con i pugnali omaniti, per far uscire la ‘lacrima degli angeli’, la resina di incenso più pregiata al mondo, e presente in tutti i profumi Amouage.

Il percorso olfattivo conduce alla scoperta delle note che danno vita alle iconiche bottiglie del brand luxury.

 

Ovvero, alle fragranze che più rappresentano “l’abito” che si vuole indossare, quella seconda pelle che, se cucita addosso bene, ci fa sentire sempre nel posto giusto e sicuri di noi stessi. Per quanto mi riguarda, la bottiglia che più mi rappresenta in questo momento è “Memoire”, ideale per una tipa dark, sensuale e misteriosa come me. Ed è stato davvero divertente arrivare a scoprirla attraverso un percorso interessantissimo che consiglio di provare.

 

Da Amouage, se le spose scelgono “Honour”, che però è anche il passepartout per tutta la giornata, la timida va sul romantico e opta per il fiore bianco della collezione “Secret garden”; ancora, la milf va sul sensuale con “Epic”, mentre la freschezza della mattina d’estate rappresentata da una persona acqua e sapone si sposa con “Ciel”. Devo ammettere però che, da assidua viaggiatrice come giornalista e travel blogger, è stato un altro profumo ad evocarmi una gran parte della mia personalità, quello della collezione legata alle partenze: “Opus” numero 10 è decisamente ciò che mi aspetto di respirare nell’aria degli aeroporti del Medio Oriente, quando mi imbatto nelle donne arabe elegantissime e curatissime che, se passano, lasciano la scia.

 

 

 

 

Amouage nasce per ripristinare il prestigio della profumeria araba.

 

Il nome è la crasi di due parole (una araba e una francese) che unite significano cavalcare l’onda delle emozioni per le persone a cui si vuole bene. Oltre al profumo, artigianale e naturale al 97%, anche le bottiglie hanno un valore importante, in particolare per le forme che posseggono: le maschili evocano una parte del pugnale omanita tradizionale, le femminili le sinuosità delle donne. I tappi sono invece simili alle cupole dei minareti, spesso impreziositi di swarovski.

 

 

La prima creazione del brand Amouage si chiama “Gold”, ed è considerata la più preziosa al mondo. Sono 120 note realizzate dopo 75 tentativi e con un esame di più di 3mila essenze. I capitoli di narrazione delle varie collezioni sono tantissimi. Molti svelano l’anima e la storia di Christopher Chong (amante della musica lirica) che, attraverso i nasi che ritiene più all’altezza, fa trasformare le suggestioni e i ricordi legati alla sua infanzia, alle sue esperienze in giro per il mondo e alle sue passioni, in fragranze d’eccellenza per i profumi o per i prodotti della linea da bagno. O anche in candele, come quelle dedicate al suo amato cagnolino George, che oggi non c’è più. Vi lascio infine con un consiglio legato al mondo dei viaggi: se cercate un cadeau adatto a una valigia da non imbarcare, non dimenticate di chiedere il profumo solido, contenuto in una deliziosa forma con tanto di specchietto da borsetta.

 

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