Roma, al ristorante giapponese Taki arriva il menu dedicato al foliage
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Roma, al ristorante giapponese Taki arriva il menu dedicato al foliage

Menu Momijigari

Un menu dedicato al foliage, con i colori e i sapori dell’autunno, la stagione più romantica dell’anno. Anche nel Sol Levante, quando si compie lo spettacolo del Momijigari. In Giappone, infatti, il periodo del foliage regala uno dei volti più affascinanti in natura, tra parchi, viali e giardini di antichi palazzi e templi che si colorano di calde sfumature, con le fronde degli aceri che si accendono di rosso e arancio, e le foglie dei ginkgo che brillano come oro. A omaggiare con delle portate questa stagione così bella anche nel Paese dell’Estremo Oriente è Taki, il ristorante di cucina tradizionale originale giapponese in Prati a Roma e che I viaggi di Bibi vi racconteranno in questo post.

Il menu ad hoc intitolato “Momijigari” si compone di tre portate (al costo di 45 euro a persona) proposte  sia a pranzo che a cena per tutto il mese di ottobre (tranne il lunedì, giorno di chiusura). Il primo piatto è la zuppa Ochibo hiroi, una vellutata di zucca mantovana (che ricorda quella giapponese grazie alla polpa farinosa e saporita), capesante, gambero, fagiolini e tofu fritto.

 

La vellutata di zucca mantovana di Taki

La zuppa Ochibo hiroi

 

A seguire c’è il Kamo roast, un arrosto di petto di anatra cotto a bassa temperatura (rigorosamente in stile giapponese) e servito con tre tipi di salsa, una a base di soya dolce, l’altra di senape e l’ultima di yuzugosho (è il pepe yuzu, fresco e delicato). Si chiude con il Kurogoma Ice, un gelato artigianale al gusto del sesamo nero di Uji nella prefettura di Kyoto, città originaria di Yukari Vitti, titolare insieme al marito Onorio Vitti di Taki, e iconico spot in autunno per gli amanti del foliage. “È un dessert che ricorda il gusto delle castagne – racconta la proprietaria – e per questo è molto amato anche dai romani”.

 

Ristorante Taki

Ristorante giapponese Taki

Alle tre portate del menu dedicato al foliage si può abbinare un sakè caldo di Taki: il  Karatanba Honjozo, che proviene dalla Prefettura di Hyogo e aggiunge un tocco di autenticità al percorso culinario (costo a parte 16 euro). Tutti i sakè del ristorante, infatti, sono importati dal Paese dell’Estremo Oriente. Nel ristorante di via Marianna Dionigi, a rendere protagonista il foliage del Sol Levante sono anche dei dettagli a tema. Come il “biobu”, la miniatura di un separé tipico giapponese che ritrae delle antiche principesse nipponiche del ‘700 nella loro stanza privata, mentre sono adagiate su un tatami, con la natura tipica autunnale intorno vestita di oro e di aranciato, anch’essi protagonisti della scena. O, ancora, un libro fotografico del Giappone, con pagine ricche di templi, giardini privati e palazzi incorniciati dai colori del foliage.

Oppure, dei ventagli originari di Kyoto, acquistati da Yukari ed esposti per far ammirare ai clienti le sue decorazioni tipiche autunnali, delle foglie di acero vestito di rosso. Infine, sono bene in vista degli utensili tradizionali della cerimonia del tè, momento conviviale associato da sempre all’arte millenaria nipponica di osservare la natura che cambia volto, che Taki propone nel corso dell’anno come esperienza autentica della tavola. Si tratta di tre oggetti in particolare: la “chaki”, ovvero la tazza usata per il tè verde nell’antico rituale, e i suoi accessori; il “chasen”, il frustino in bambù che serve a mescolare il tè matcha e il “chasaku”, il cucchiaino (dello stesso materiale) usato per prendere la polvere per l’infusione nella teiera.

 

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