La street art a San Lorenzo è l’occasione per esplorare un quartiere storico di Roma e conoscerne, attraverso questo linguaggio di arte urbana l’anima e la storia del distretto universitario dove, da pochi mesi, ha aperto le sue porte per il primo opening in Italia la Soho House. L’hotel e club per soli members, proprio per far mescolare i suoi “guests” con il luogo che ospita la struttura, sabato scorso ha organizzato il tour di street art a San Lorenzo in collaborazione con la piattaforma San Lorenzo Art District (SA.L.A.D.), che mette assieme gallerie e studi di artisti di questa area della capitale fucina di creatività (e proprio per tale ragione la Soho House, “casa” di creativi che dettano tendenza, si ritrova in questa zona).
Un tour al quale ho preso parte e che promuovo a pieni voti, per i tanti aneddoti e curiosità condivisi dalla nostra volenterosa guida di SA.L.A.D., che ci ha condotto tra ciclopiche opere di artisti come STEN LEX e Alice Pasquini, ormai conosciuti in tutto il mondo, e street art di collettivi, da Fx a Guerrilla Spam. Con i graffiti, San Lorenzo ricorda il suo passato, come il bombardamento del 1943, racconta il suo presente di comunità multietnica e fucina di arte, e guarda al futuro, auspicando un mondo ‘green’ sulle due ruote e con un Pianeta salvaguardato. Ecco allora le opere del percorso più belle, che I viaggi di Bibi, appassionato di murales e graffiti (di cui racconto di Gent nelle Fiandre e di Belgrado in Serbia) ha provato per voi.
LA STREET ART A SAN LORENZO: LE TAPPE DEL TOUR
- A via dei Lucerni con Luogo comune si omaggia la San Lorenzo multietnica, mentre a via dei Peligni si ritrova il “Patto d’Europa”, un murale realizzato dal duo creativo “Howlers Crew”, formato da Francesca Melina e da Gioele Bertin (in arte Meliska e Morf), in occasione dei 70 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Il tema del murale scaturisce dalla “rivisitazione” e contrapposizione a “Il ratto d’Europa”. Il noto dipinto realizzato da Tiziano nel 1560 raffigura Giove, tramutato in toro, che rapisce la principessa Europa mentre tenta di sfuggirgli. Al centro del palazzo , “Il Patto d’Europa” rappresenta invece una donna vicina a una giovenca: l’immagine ribalta uno scenario, scalzando il “ratto” con un “patto”, e ponendo al centro della scena una relazione pacifica che sradica e supera il “mito” della prevaricazione.
- Il parco giochi di via dei Peligni, non a caso, guarda a un gigante graffito dedicato alle bici, un auspicio del Collettivo Fx, e Simone Ferrarini, affinché il futuro sia con meno automobili e con maggiore corse su “due ruote”. Qui il murale si rivolge alle nuove generazioni, ai bambini perché la sensibilizzazione comincia da lì.
- Imperdibile a via dei Sabelli è il muro aperto dalle bombe del 1943, che Guerrilla spam (collettivo di artisti, architetti e ingegneri) eleva a opera d’arte contemporanea.
- A via dei Latini c’è invece uno Sten senza Lex, è l’archeologia della street art con una Madonna bizantina.
- L’artista Leonardo Curdi, di San Lorenzo, a Piazza della Immacolata colora il pavimento con Fantasia in piazza, dalle tinte forti e dalle forme geometriche, per provare a restituire la piazza alla sua funzione di spazio urbano dove giocare, condividere, incontrarsi e non solo come bivacco della movida.
- Sull’edifico nero e rosso della facoltà di Psicologia dell’università La Sapienza un murale di Tellas, sardo, fa da quinta a una via dove il degrado di San Lorenzo ahimè raggiunge l’apoteosi. Mentre si ammira il murale, dei senza fissa dimora riposano a terra adagiati su un lungo corridoio di materassi (nell’indifferenza di tutti).
- A via dei Sardi, davanti alla facoltà e dietro a un campo sportivo, un lungo murale di sagome di donne – tutte vittime del femminicidio con nome e anno del decesso su ognuna di esse – ricorda l’atroce condizione della donna vittima di violenza domestica. A realizzare l’opera sono state cinque ragazze nel corso di una notte. Sullo stesso tema nel 2018 nasce il murale in via dei Sabelli che raffigura delle donne eteree sospese a mezz’aria.
- Via dei Sabelli è anche la strada scelta da Matteo Borzi nel 2019 per denunciare il surriscaldamento del Pianeta e fare un appello per un futuro più ecosostenibile attraverso il suo grande orso polare.
- Studiare per la libertà è invece lo slogan della partigiana Pina Costa con la Costituzione in mano, davanti a una scuola (Matteo Borzi) sempre in via dei Sabelli.
- Via dei Piceni: nel 2019 con la Fondazione Pastificio Lucamaleonte realizza un murale sulla storia del quartiere, un dittico pieno di elementi narrativi, come i papaveri, simbolo della lotta e della resistenza di San Lorenzo contro i fascisti; il merlo, che rappresenta il popolo dei Piceni che dà il nome alla strada; il serpente e l’alloro che richiamano la statua della Minerva a La Sapienza.
Purtroppo per via della barbarie di usi sconsiderati di bombolette spray, il lungo murale di Alice Pasquini (che a San Lorenzo aveva lo studio, come anche Sten e Lex) e tutte le opere di via degli Ausoni con tanti nomi importanti della street art – come un’opera di Psycholab – sono tutti spariti, cancellati da inutile scritte che continuano a imbrattare il quartiere. Solo sulla facciata dell’ex cinema Palazzo, resta un’opera di Sten Lex, del 2012; con la tecnica a mezza tinta dello stencil, tra linee bianche e nere, in un gioco tra figurativo e astratto, l’opera prende forma in un volto ispirato a qualcuno di reale.
Grazie da I viaggi di Bibi a Soho House Rome e a Sa.L.A.D. per questa colorata passeggiata!
To be continued!