Museo nazionale di Oslo: le opere da non perdere
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Museo nazionale di Oslo: le opere da non perdere

Il Museo nazionale di Oslo è stato inaugurato da poco e racchiude tutto il meglio dell’arte, dell’architettura e del design in precedenza esposto in quattro spazi differenti. La nuova struttura si trova sul lungomare di Aker Brygge, sullo scenografico fiordo norvegese e proprio in occasione della sua inaugurazione lo scorso 11 giugno ho avuto modo di visitarlo approfonditamente. Con l’occasione mi sono resa conto che per chi ha poche ore da dedicare al Museo, è meglio non affidarsi al caso! In questo post blog de I viaggi di Bibi troverete le cose da non perdere, stanza dopo stanza.

La vista dal bistrot del Museo nazionale di Oslo - I viaggi di Bibi

Il Museo nazionale di Oslo da fuori

 

Partiamo dal fatto che ci sono 87 stanze e 6.500 opere. Il Museo nazionale di Oslo è il più grande contenitore di arte, architettura e design della macro-regione nordeuropea. Vanto italiano è l’allestimento, curato dallo studio fiorentino di architetti Guicciardini & Magni, come anche l’illuminazione, di Massimo Iarussi, parte della squadra Guicciardini & Magni, più intensa nell’area dedicata all’antichità; neutra, al contrario, nelle sale contemporanee.

Partendo dalle pause che il visitatore può concedersi durante il lungo percorso espositivo, si incontrano: il pavillon nel giardino di una sontuosa dimora nobiliare, riprodotta negli interni, dove potersi rifugiare, come anche “The onion”, La Cipolla, una casupola e per rilassarsi ascoltando la musica su comode sedute.

 

Museo nazionale di Oslo - I viaggi di Bibi

Andando al cuore del Museo nazionale di Oslo, Edvard Munch che vanta diverse opere al secondo piano, nella numero 60 strega i visitatori con L’urlo (gli altri tre sono al museo Munch inaugurato lo scorso ottobre vicino alla Opera House), ma anche la sua contestata e blasfema Madonna e con Il giorno dopo, che rappresenta un corpo femminile post-sbornia.

L'Urlo di Munch - I viaggi di Bibi

L’Urlo di Edvard Munch

La madonna di Edvard Munch - I viaggi di Bibi

La madonna di Edvard Munch

Il giorno dopo - Edvard Munch

Il giorno dopo di Edvard Munch

Poco prima, la stanza 53 dedicata a Parigi mostra la scultura Il pensatore di Auguste Rodin, ma anche quadri di Paul Gauguin, Claude Monet e Edvard Munch (Rue Lafayette); nella 54 si susseguono invece delle opere di Eugène Delacroix, Paul Cézanne, Vincent Van Gogh (uno dei suoi autoritratti di quando si trovava in un ospedale psichiatrico in Provenza), Paul Gauguin, Édouard Manet e Claude Monet (con la scultura di roccia di Étretat nel Nord della Francia, che ha caratterizzato molti dei suoi lavori). Ma non mancano i bronzi di Edgar Degas, come La piccola ballerina. Ancora: nella stanza 64 si entra in un mondo fiabesco, con i lavori ispirati alle favole del folklore norvegese e ai suoi misteriosi personaggi, come le creature soprannaturali (tra i quadri, dei Theodor Kittelsen con delle scene della fiaba “Soria Moria Castle”). Iconico nella cultura norvegese, L’orso polare è il soggetto di una scultura di Arne Vigeland (1900-1983, Norvegia).

Museo nazionale di Oslo - I viaggi di Bibi

La sala del folklore norvegese

Nella stanza 63 si trova invece un assaggio del Parco delle sculture di Oslo di Gustav Vigeland con Due ragazzi che corrono. La sala 67 è quella dell’Espressionismo, con alcune opere di Henri Matisse, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani e del norvegese Henrik Sørensen (quest’ultimo si ritrova anche in altri ambienti).

Museo nazionale di Oslo - Gustav Vigeland - I viaggi di Bibi

Gustav Vigeland con Due ragazzi che corrono

La 76 dal titolo ‘Sulle barricate’ mostra invece le provocazioni artistiche legate alle proteste e agli ideali della generazione del 1968 contro la guerra in Vietnam o per l’emancipazione femminile, con i lavori audaci della norvegese Wencke Mühleisen. È un’unica opera, invece, la stanza 83, dove una porta dà accesso a un appartamento del periodo sovietico, a metà tra una casa e un museo-discarica di arredi accatastati. Si chiama  ‘Il Netturbino’ (The garage man), e al suo interno si scopre la inaspettata collezione di miriadi di oggetti, numerati e catalogati, affastellati meticolosamente su delle mensole. Un luogo simbolico che racconta la vita reale di una persona comune dell’Unione sovietica, che contrasta con la propaganda officiale. Imperdibile, al piano terra, le stanze del design scandinavo, molto forte in Norvegia nel reinterpretare i linguaggi verso la sostenibilità e la funzionalità sociale.

Museo nazionale di Oslo - I viaggi di Bibi

La casa sovietica de Il netturbino

Museo nazionale di Oslo - I viaggi di Bibi

La collezione nella casa sovietica de Il netturbino

Il Museo nazionale di Oslo al primo livello vanta un bistrot con vista sul fiordo dove potersi concedere una panoramica pausa pranzo. Al terzo piano, invece, si accede al rooftop. Prima di entrare, invece, è d’obbligo la colazione da Bollebar, col suo bancone di delizie, come le brioche alla cannella Skillingsboller.

Museo nazionale di Oslo - I viaggi di Bibi

La vista dal bistrot del Museo nazionale di Oslo

Per conoscere cosa vedere, fare e mangiare a Oslo, cliccate invece su questo link del mio ultimo reportage sulla capitale norvegese per Il Messaggero: https://www.ilmessaggero.it/viaggi/mondo/la_nuova_oslo_da_vedere_da_fare_da_mangiare_le_cose_da_non_perdere-6761647.html

 

Museo nazionale di Oslo (Nasjonalmuseet)

Orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18

Costo del biglietto per gli adulti: 60 nok (meno di 6 euro); gratis fino a 18 anni

 

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