Vai dove ti porta ‘il FAI’: il lago di Bolsena, alla scoperta dell’Isola Bisentina (visitabile solo per due giorni)
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Vai dove ti porta ‘il FAI’: a Bolsena, alla scoperta dell’Isola Bisentina (visitabile solo per due giorni)

lago di BolsenaDopo l’isola a forma di cuore, di cui vi parlavo nel precedente post, ecco l’isola Bisentina, il gioiello del lago di Bolsena nel cuore della Tuscia, che apre eccezionalmente per le Giornate di Primavera 2018 del 24 e 25 marzo organizzate dal Fondo Ambiente Italiano.

L’occasione è da non perdere assolutamente. Ma come fare a raggiungere questa meta incantevole nel bel mezzo del lago di Bolsena, confinata ad essere quasi una chimera in tutti questi anni in cui il suo ingresso è stato chiuso ai visitatori?

Da Capodimonte, si deve salire sul battello che conduce sull’isola diverse volte nel corso della giornata. L’escursione è un’immersione in una macchia di verde quasi incontaminata, dove si passeggia tra fitti boschi di leccio mentre si ammira la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola, caratterizata dalla maestosa cupola; ancora: il convento Francescano, la pregevole Rocchina – tempietto di Santa Caterina a pianta ottagonale del Sangallo – costruita su un colombario etrusco, che si erge da uno sperone di roccia a picco sul lago. Ma non finisce qui: sull’isola ci sono anche la cappella del Crocifisso, con affreschi del ‘400, e la cosiddetta Malta dei Papi, un carcere a vita per gli ecclesiastici colpevoli d’eresia, composto da una misera e buia cella all’interno di una collina, con l’unica luce che entra da una piccola botola posta a 20 metri d’altezza.

Girovagando sull’isola si apriranno scenari incedibili, tra sinuose insenature ad Ovest, il maestoso monte Tabor a Nord, strapiombi rocciosi sul lago a Est e, sul lato meridionale verso il paese di Capodimonte, un angolo verdeggiante e rigoglioso.

La storia: già conosciuta dagli etruschi e dai romani che hanno lasciato solo poche tracce della loro permanenza, l’isola fu certamente abitata nel IX secolo quando le popolazioni rivierasche vi si rifugiarono per sfuggire alle incursioni saracene. Dopo un devastante incendio, nel 1261 fu Papa Urbano IV a conquistarla, ma nel 1333 venne nuovamente distrutta da Ludovico il Bavaro che era stato accusato d’eresia e scomunicato dal Pontefice. Proprietà dei Farnese dal 1400, l’isola conobbe un periodo di grande prosperità e fu visitata da numerosi Papi. Nel 1635 venne governata dal duca di Castro, Odoardo Farnese, il quale entrò in conflitto con la chiesa, un contrasto che terminò con la completa distruzione di Castro.
In seguito a questo triste evento, l’isola Bisentina, come la Martana, tornò alla chiesa e poi fu definitivamente ceduta.

Attualmente l’isola è privata. Per questo vale la pena approfittare dell’appuntamento di primavera con il FAI, quando verranno aperte al pubblico le porte di un microcosmo misterioso e ricco di storia!

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