Viaggio da sole in Polinesia Francese: cosa sapere
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Viaggio in Polinesia Francese: cosa sapere prima di partire e durante la vacanza

Viaggio da sole in Polinesia

Oggi vi parlo di un viaggio da sole in Polinesia Francese, ovvero la mia vacanza di agosto 2024. Sono voluta andare fin laggiù per vedere con i miei occhi i luoghi raggiunti da mio padre, anni e anni fa. Mondi lontani ed esotici che spesse volte mi ha raccontato negli anni, quando aveva voglia di rilassarsi e rivivere ricordi a lui cari. Così, per sentirlo vicino, a fine giugno ho deciso di contattare un tour operator per la prima volta nella mia vita e farmi costruire il mio itinerario. La prima volta in Polinesia Francese ci sono delle mete che vanno viste, come Bora Bora e Moorea, ma anche Papeete nell’isola di Tahiti (arcipelago Isole della Società) dove si atterra, anche solo per immergersi nel mercato locale. Chi può fermarsi almeno 12 giorni poi può spingersi anche alle Tuamotu, un altro arcipelago della Polinesia Francese, come nel mio caso, optando per la piccola Tikeahu, gemella di Rangiroa che era già piena. Scriverò diversi blog post sulla mia vacanza, sviscerando dettagli su tour e destinazioni, ma partirò da notizie concrete e utili da sapere per prepararsi al meglio alla partenza e affrontare il viaggio. 

Viaggio da sole in Polinesia Francese: cosa sapere prima di partire

  • Innanzitutto, occorre fare l’ESTA, documento di viaggio a pagamento che ti permette di transitare per gli Stati Uniti. Si fa online a questo link ed è valido per due anni, anche se lo scalo ogni volta cambia non bisogna intervenire e modificarlo. Il mio consiglio è comunque di stamparne una copia e portarla con sé.
  • Negli Stati Uniti, quando si fa scalo sia all’andata che al ritorno, anche se si viaggia con la stessa compagnia aerea, occorre sempre ritirare il bagaglio e imbarcarlo di nuovo. Questo avviene dopo la dogana in un nastro indicato specifico, senza dover quindi ripassare dai banchi del check-in.
Imbarco bagagli a San Francisco per chi fa scalo

Imbarco bagagli a San Francisco per chi fa scalo

  • Nel mio caso ho volato United Airlines, che consiglio tantissimo per servizi offerti e comodità anche in classe economy, compreso il fatto che spesse volte sulle tratte da e per l’Italia si trovano hostess che danno annunci anche in italiano e che sono disponibilissime in ogni esigenza). Meno consigliata invece riguardo la gestione dei bagagli: se per caso la valigia che ritirate ha qualche piccolo danno ma è oltremodo sporca, nessuno se ne interessa. Io al rientro l’ho presa in condizioni pietose. È una Bric’s morbida color celeste e se stavolta ho pagato una tintoria che se n’è occupata eccezionalmente, la prossima volta provvederò a comprare un telo apposito nei negozi di valigeria per evitare brutte sorprese (il prezzo è di circa 40 euro, la metà su Amazon). 
La Bric's danneggiata dopo il volo United

Un dettaglio di come ho ritrovato la mia valigia dopo il volo United

Valigia sporca dopo Volo United

Un altro dettaglio di come ho ritrovato la mia valigia dopo il volo United

  • Essendo tratte lunghe, suggerisco anche di portare dei cuscini extra e un poggiapiedi che trovate su Amazon a dieci euro. Ecco il link dell’articolo. Sembra irrilevante ma invece dà davvero sollievo. 

Viaggio da sole in Polinesia Francese: cosa c’è da sapere quando siete lì

  • Procuratevi della moneta locale, perché in Polinesia non tutti accettano euro. Nel mio caso l’hotel di Papeete dove ho pernottato, ad esempio. La cosa migliore è trovare chi prende pagamenti nella nostra valuta, come supermercati e ristoranti, e farsi dare il resto in franchi polinesiani. Il cambio attuale per un euro è di 120 franchi.  
  • Per chi come me farà scalo a San Francisco (dove c’è anche una terrazza assolata con sdraio per temporeggiare tra un volo e l’altro), ripartendo per Papeete la mattina seguente ci si dovrà prenotare un hotel in zona aeroporto. Molte strutture hanno lo shuttle gratuito ma non è facile dopo un volo internazionale capire dove si trova la partenza, per chi non è pratico. Quindi suggerisco per l’andata un taxi (10 dollari per uscire dall’aeroporto e 20 circa per raggiungere l’albergo). L’ideale sarebbe anche che ci sia il ristorante interno per poter cenare prima di andare a riposare ed evitare di uscire di sera, specie se come me si viaggia sole. Per tornare in aeroporto la reception fornisce gli orari dello shuttle che in genere ogni ora ferma proprio davanti all’hotel.
Terrazza aeroporto a San Francisco

Terrazza in aeroporto a San Francisco

  • All’aeroporto di Papeete (che al primo piano ha delle comode chaise-longue), se lo scalo per tornare negli Stati Uniti è lungo, è possibile usufruire di armadietti di diverse misure per lasciare i bagagli e fare un giro in città. Si paga con carta di credito. 
Chaise-longue a Papeete

Chaise-longue in aeroporto a Papeete

Armadietti per bagagli in aeroporto a Papeete

Armadietti per bagagli in aeroporto a Papeete

  • A Papeete ci sono diversi senzatetto, persone che bivaccano per strada e bevono a tutte le ore. Ne incontrerete quando percorrerete la strada che dall’hotel vi porta al mercato, fate attenzione.
  • Al mercato di Papeete che è frequentato dai polinesiani andate sempre la mattina presto e mai dopo pranzo perché lo troverete chiuso. 
  • Il ferry per raggiungere Moorea si trova davanti al boutique hotel Kon Tiki Tahiti (il receptionist responsabile è italiano per metà e molto disponibile, qui le recensioni della struttura su Tripadvisor) dove ho pernottato. Bisogna arrivare un’ora prima e aspettare al primo piano nella zona indicata, ma chi ha bagagli ingombranti deve lasciarli al piano di sotto nei carrelli appositi sorvegliati. A Bora Bora una volta atterrati dovete prendere un ferry per raggiungere l’isola dove si trovano le strutture ricettive, messo a disposizione dalla compagnia aerea. Tutti gli scali lasciano i bagagli su dei grandi scaffali nella hall del piccolo aeroporto in cui ci si trova.
Ferry per Moorea

Ferry per Moorea

Ferry per Bora Bora

Ferry per Bora Bora

  • Per supportare i polinesiani come imprenditori del turismo, in questo sito potete trovare tutte strutture a conduzione familiare gestite dai local: https://pacifique-a-la-carte.com/voyage-polynesie/guide-de-voyage/hotels-et-pensions-de-famille
  • Per cercare un po’ di autenticità, non privatevi delle escursioni con i tour operator locali, potrete immergervi in tradizioni altrimenti impossibili da conoscere, dalla cucina all’artigianato, dalla musica con l’ukulele alle danze tribali. 
  • Per spostarsi da un’isola all’altra, optate per i voli con Air Tahiti Nui, tipici polinesiani, che a bordo offrono il tipico succo all’ananas e della cioccolata. Potrete vedere al lavoro le bellissime hostess polinesiane con tailleur a fiori (in genere sono grandi frangipani) e i capelli raccolti e ornati sempre da un fiore locale, dal tiarè, la gardenia di Tahiti, al frangipani.
Aeroporto polinesiano

Aeroporto polinesiano (Tikehau, Tuamotu)

Air Tahiti Nui - velivolo

Aeromobile Air Tahiti Nui

  • Per i souvenirs, io ho optato per l’olio di Monoï (a base di cocco e tiarè, ma non ha nulla del prodotto beauty che si faceva una volta e che era riconoscibile per il suo color arancione intenso), che potete trovare al supermercato al costo di circa 3 euro e 50 e per le saponette, che si trovano a circa 2 euro. I pareo polinesiani ormai sono di fattura cinese e non valgono il costo, ma se proprio dovete acquistarlo ricordatevi di farlo al mercato di Papeete. 
Olio di Monoi

Olio di Monoi

Saponetta al tiarè

Saponetta al tiarè

Pareo polinesiano indossato da Sabrina Quartieri

Il mio pareo polinesiano

  • Per chi cerca un tour operator a Roma, non esitate a contattare Tinky Winky (che è raggiungibile allo 06-87462150 da ogni parte d’Italia) e la vulcanica Simona, esperta della destinazione. È stata lei la mia guru e non era facile accontentarmi per un giusto rapporto qualità-prezzo del viaggio. Io sono stata fuori dall’8 al 22 agosto e ho speso – tutto compreso – 8200 euro prenotando a fine giugno in mezza pensione con cinque escursioni e tutte strutture di categoria tre, due o una stella. Eccetto che per un bungalow sull’acqua a Bora Bora. Chiaro che i punti mare migliori non li avevo e ho dovuto chiudere un occhio ad esempio rispetto alle spiagge, spesso con sassi e senza attrezzature. Ma il mio bilancio è più che positivo. Io vi porto la mia esperienza che può essere un’alternativa ai resort da mille e una notte, che però non demonizzo affatto. Anzi, alla fine è tutta una questione di budget.  

Perché scegliere la Polinesia Francese

Se cercate le tradizioni culturali e l’autenticità optate magari per le Isole Marchesi (dove sono andati per il loro fine vita Jacques Brel e Paul Gauguin, esplorandole magari a bordo della nave cargo Aranui come conto di fare l’anno prossimo, pernottando nella zona delle cabine adibita ai passeggeri leisure); o ancora, per le Isole Cook, la Polinesia neozelandese, perché l’arcipelago della Società ha poco da offrire da questo punto di vista. Se invece amate lo snorkeling e le immersioni, siete nel posto giusto: io ho nuotato con squali pinna nera (innocui), razze, mante e pesci colorati della barriera corallina. Personalmente, avendo già visto mari bellissimi, essendo più appassionata di profumi e colori che di mondo sottomarino, devo dire che anche le Maldive, le Seychelles e Anguilla ai Caraibi, come pure El Nido Palawan nelle Filippine sono state mete che ho trovato davvero sublimi e sono assolutamente più vicine. Basta cliccare sulle destinazioni per leggere e capire la bellezza anche di queste mete menzionate.

Quando andare in Polinesia Francese

Io sono partita ad agosto, considerato da sempre e da tutti il mese migliore: temperatura intorno ai 27/28 gradi e soleggiato. Ma evidentemente anche la Polinesia Francese sta subendo le conseguenze dei cambiamenti climatici. Alisei a parte, i venti del Pacifico del sud che la sera soffiano fortissimo e rendono l’aria più fresca (in particolare a Bora Bora nel mio caso, ma è sempre consigliabile portare un giacchetto con sé), ci sono state diverse giornate di pioggia, non battente e di continuo certo, ma una delle mie escursioni è stata cancellata per maltempo e ci sono stati turisti in viaggio di nozze che hanno perso diversi tour per temporali. Detto questo, anche i polinesiani quest’anno sono rimasti colpiti dall’improvviso cambio di meteo, pare non fosse così negli anni precedenti.

Sabrina Quartieri a bordo di Air Tahiti Nui

Io a bordo dell’Air Tahiti Nui a Bora Bora verso Tikehau

Biglietto Air Tahiti Nui

Biglietto ricordo

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