Avevo frequentato la Moldavia per piccole operazioni di volontariato e ogni volta, tornando a casa, ripensavo a quanti luoghi autentici avessi conosciuto, tra villaggi di vignaioli, città fantasma sovietiche e la capitale Chisinau, elegante e sincera. Ma non avevo mai avuto abbastanza tempo per concedermi giornate tutte per me per conoscere davvero angolo dopo angolo questo sconosciuto Paese dell’est. Poi, lo scorso novembre, ho deciso di partire e in questo articolo cercherò di raccontare la mia esperienza di un lungo weekend.
Cosa fare quindi, come muoversi, cosa vedere in una vacanza a basso budget in Moldavia, magari ad agosto, considerando le rigide temperature invernali, dedicata a questo angolo di terra sconosciuto ai più.
Per muoversi in Moldavia, che si gira in meno di una settimana, l’ideale è fare base nella capitale Chisinau, se possibile in centro, dove si trovano strutture più particolari. Io ho optato per Zentrum Apartments, dove il prezzo di una camera è un po’ più alto rispetto alla media Moldava, ma il contesto è davvero grazioso, con le camere sono decorate con opere d’arte.
Il tour che suggerisco parte dalla Capitale della Modavia, meglio se al seguito di una guida parlante italiano (la mia si chiama Cristina).
Dominata dall’elegante boulevard intitolato a Ștefan Cel Mare (l’amatissimo sovrano che regnò in Moldavia dal 1457 al 1504), la città si apprezza seguendo un insolito itinerario scandito dall’amore, potentissimo e impossibile.
Si parte dalla piazza antistante il giardino pubblico intitolato a Stefan Cel Mare, dove si trova una sua statua. Ovvero, uno degli angoli più frequentati dai giovani innamorati (in passato, qui i novelli sposi moldavi omaggiavano il “Re buono” con ghirlande e mazzi di fiori).
Nel parco, si incontra il vicolo “dei classici”, dove si alternano busti in pietra in memoria di personaggi famosi del passato. Come quello del poeta e giornalista rumeno Mihai Eminescu che, pubblicando sui giornali versi di accusa contro i politici locali, in realtà faceva arrivare parole d’amore alla donna – già sposata ahimè – che lo conquistò per tutta la vita: Veronica Micle. Oggi su di loro si narra una leggenda molto diffusa in Moldavia: si dice che ogni sera a mezzanotte, gli spiriti di Eminescu e della Micle si diano appuntamento all’incrocio tra le due vie che portano i loro nomi, per trascorrere insieme la notte.
Altro busto da non perdere, quello di Puškin, il poeta e drammaturgo russo confinato dallo zar a Chišinau per tre anni. In quel periodo una gitana gli fece perdere la testa, ma l’amore si rivelò presto impossibile.
Lungo la via pedonale intitolata al compositore moldavo Eugen Doga, c’è invece la scultura intitolata “Gli innamorati”, con una donzella che sta per raggiungere il fidanzato, in attesa di lei con un mazzo di fiori in mano.
Il tour più tradizionale: si va dalla Cattedrale dedicata alla Natività – nel periodo sovietico sede del Museo del Socialismo – con il suo grande parco, all’Arco di Trionfo, con l’unico orologio meccanico della Moldavia, ancora in vita grazie a un custode che lo fa girare ogni giorno. Ancora, si passa dal Palazzo del Governo al Museo di Storia della Moldavia, che ospita nel suo cortile una statua della Lupa con Romolo e Remo.
Sebbene sia un po’ fuori mano, vale la pena visitare il “Cosmos Museum” in via Crângului 7, con in mostra una tuta pressurizzata e alcuni campioni di cibo per gli astronauti, oltre a un importante archivio fotografico sulle missioni nello Spazio.
Andando verso l’aeroporto, infine, sulla destra si trova la seconda chiesa di legno più antica della Moldavia (la prima – risalente al XVII secolo – si trova a Palanca, un villaggio nella regione di Călăraşi).
Immancabili a Chisinau, le golose tappe gourmet a base di piatti tipici con tanto di spettacoli folcloristici. Tra quelli che ho provato, in centro e veramente low budget, ma di altissima qualità, suggerisco “La Taifas”, “Vatra Neamului”, “Salcioara” e il ristorante-museo “Roata Vremii”, dove si può fare un tour tra 15 auto del periodo sovietico. Se si desidera invece sedere accanto ai moldavi, basta optare per la catena “La Placinte”: i prezzi sono accessibili, i piatti tipici e le decorazioni artigianali. Tra le prelibatezze moldave da provare, ci sono le pie al formaggio, alla verza o alle patate, l’insalata di melanzane, il pane con l’uvetta e i sarmale (tenerissimi involtini di cavolo farciti con carne trita e riso).
Non dimenticate poi di visitare il mercato dei souvenirs in centro, tra la Sala dell’organo e il Teatro nazionale, ma ancora di più “Il Centrale” (fermata del filobus Strada Armeniasca), frequentato dai moldavi, dove si possono fare ottimi affari. Con gli scialli ad esempio, un vero “must” da portarsi a casa.
Le vecchiette ai banchi che li vendono sono gentili e dolcissime. Il “Broboada” si compra con 150 lei (7,50 euro) e, in passato, veniva usato – se bianco – per le feste, se nero, per i giorni di lutto.
Nel prossimo post, Transnistria, l’ultimo degli “Stati” sovietici. Sotto un po’ di foto del mio giro nella capitale Modlava.
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