
Per una vacanza a Favignana autentica la prima cosa da fare è trovarsi un posto dove dormire che sia nel centro del paese, a portata di bici elettriche, negozietti e ristoranti. Sull’isola, infatti, che I viaggi di Bibi hanno appena scandagliato, oltre che con la barca che risulta essere sempre il miglior modo per apprezzare calette nascoste e meno popolate, ci si muove su “quattro ruote”, con pedalata assistita (disponibili in diversi punti intorno al porto).

I viaggi di Bibi in e-bike (foto di Fabio Carnevali)
Tornando all’hotel, io ho dormito in una struttura semplice, ma comodissima per la sua posizione: Aegusa. Cercate del gentilissimo signor Giuseppe quando chiamate per prenotare, e fatevi cercare una camera silenziosa (la mia era la numero 49, nella dependance e si trovava al primo livello, direi che questa soluzione è l’ideale).

Selfie sulla terrazza della dependance dell’hotel Aegusa
Una volta che vi siete sistemati in hotel e avete prenotato la e-bike, partite a esplorare l’isola fermandovi nelle calette che più vi ispirano e organizzate di partecipare a un tour guidato nelle cave a cielo aperto che hanno permesso di costruire l’isola.

Una caletta di Favignana (foto Fabio Carnevali)
Per pranzo fate tappa da Cibo, Chiacchiere Vino, un luogo ameno vista mare tra rigogliose piante grasse e salottini con letti a baldacchino, dove sedersi a mangiare piatti freschi all’insegna della stagionalità, con ottimi vini d’accompagnamento. La sera qui si fa l’aperitivo, mentre si ascolta musica, poi ci si trattiene a cena e ad ammirare il cielo polvere di stelle. Molto chic è la struttura appena dietro il locale, una guesthouse raffinata che è stata valorizzata negli arredi da un interior designer francese.

Io sul gommone a Favignana (foto di Fabio Carnevali)
La sera, dopo magari un giro sul gommone, all’ora del tramonto, il Lounge bar di Camparìa è il locale che regala momenti romantici in un set d’altri tempi: proteso sul mare, questo spazio rinasce negli ex magazzini della tonnara di Favignana, dove si manutenevano le barche della mattanza e si cucivano le reti. Oggi, la struttura che in passato dava da “campare” agli isolani, è diventata un polo museale (la struttura di per sé è tutta da visitare per l’imponenza architettonica e i pezzi recuperati.

Il Lounge bar di Camparìa la sera

Il Lounge bar di Camparìa di giorno
Come la Lancia di Franca Florio con cui la First Lady andava ad assistere alla mattanza, esposta a Camparìa). Durante la vostra vacanza a Favignana, godetevi per l’aperitivo e fino al dopocena le suggestioni del luogo legato alla gloriosa epopea dei Florio, dove si trova anche una ricca biblioteca con tanti testi sulla storia del territorio, e una boutique di tessuti e décor di designer locali e non solo.

La Lancia di Franca Florio a Camparìa
A Camparìa troverete Francesco, un ragazzo super gentile e dal cuore d’oro che cura la direzione artistica, ma soprattutto dispensa consigli su come trascorrere al meglio la vacanza sull’isola. È una delle persone più disponibili e gentili che conosco. Vi aprirà le porte di questa terra e magari, vi farà incontrare anche qualche personaggio che saprà incantarvi se siete appassionati di storie reali. Proprio lui, poi, la sera tarda, anima le grotte di Favignana con dei dj set d’atmosfera, tra candele e drink. La location dove provare a cercarlo quando il paesino va a dormire è Scalo Cavallo (pare che da lì, inoltrandosi nella Favignana sotterranea, si possa raggiungere il punto opposto dell’isola).
L’ultimo consiglio di una vacanza a Favignana è di ricavarvi del tempo per visitare l’altra parte della tonnara, dove è nata la prima scatoletta di tonno. Un grande stabilimento che permette di ammirare antichi rostri delle Guerre Puniche e grandi barche della mattanza, oltre che le testimonianze di raìs che, grazie a dei video, raccontano la vita sull’isola di un’epoca che non c’è più.

Le scatolette di tonno della tonnara di Favignana

Un dettaglio di una barca nella tonnara di Favignana
Per raggiungere comodamente Favignana – sconsigliatissima a luglio e ad agosto – si vola da Roma su Palermo e si prenota un transfer che in un’ora raggiunge il molo degli aliscafi a Trapani per l’imbarco. Altrimenti, si vola direttamente su Trapani.

La porta sul mare di Camparìa
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