Un’altra estate sta finendo e anche quest’anno ho trascorso le mie ferie in vacanza a Favignana. Anche se mi ero ripromessa di non farlo più ad agosto, per il grande afflusso di persone che si riversano sull’isola delle Egadi (che è anche la più turistica dell’arcipelago), non ho resistito all’idea di tornare in un luogo che mi ha saputo davvero conquistare, facendomi compagnia nel modo che più mi soddisfa quando voglio vivere un po’ wild il giorno e in mood glamour isolano la notte (al punto che ho già riconfermato casa per il prossimo anno).
In questo mio nuovo post blog trovate quindi tutte le dritte possibili di una veterana stregata da questa meta, per godervi Favignana e dintorni, anche nei mesi dell’anno in cui sull’isola si respira meno tranquillità.
Condivido consigli su pernottamento, ristoranti, cibo tipico, gite in barca, stabilimenti attrezzati, enoteche e cocktail bar per indimenticabili tramonti e non solo, ma anche transfer e mezzi di trasporto ideali, dove e come trovarli, e tanto altro ancora.
- Primo consiglio è di volare su Palermo e non su Trapani dove ci si imbarca. Può sembrare un controsenso, ma in realtà dopo diverse verifiche, ho riscontrato che i prezzi da Roma sono più bassi e le opzioni di giorni e orari sono ben più ampie. C’è anche chi da Roma prende un treno per Napoli e si imbarca in volo da lì, per risparmiare ulteriormente (ma questo non me lo sento di consigliarvelo perché rischiate di perdere una giornata in viaggio). Io con 200 euro – nella settimana estiva più cara – volo con Ryanair la mattina presto e riparto di sera tardi a distanza di una settimana. In più, imbarco un grande bagaglio. Per arrivare all’aliscafo che conduce a Favignana, ci sono diverse opzioni. Considerando però il rapporto qualità-prezzo (114 euro circa a/r, incluso il transfer e il biglietto della tratta via mare), suggerisco di rivolgervi al servizio di taxi collettivo Siciltransfert. Unica scocciatura è il dover attendere una volta scesi dall’aereo al massimo un’ora prima di partire, ma ne vale la pena, perché pensa a organizzare tutto il tour operator.
- Altro suggerimento: la bici elettrica è necessaria per muoversi sull’isola. Quindi non riducetevi all’ultimo per prenotarla. Il mezzo costa 25 euro al giorno e se ne volete uno nuovo, rivolgetevi a Escooter in centro nel paese. Enzo (tel. 329 1258290), un signore cortese che lavora assieme al titolare, è anche una conoscenza importante sull’isola, per chi, da forestiero, non si sa orientare bene. Ad esempio, lui ti sa dire dove andare al mare per scampare alle meduse. Fatto da non sottovalutare, soprattutto quest’anno che pare ce ne siano a frotte. Se volete prenotarle in anticipo, basta mandare un acconto del 25% con un bonifico bancario.
- Per dormire l’ideale è trovarsi una casetta nel centro del paese, per muoversi agevolmente a inizio o a fine giornata per la spesa, ad esempio, e per essere vicino al porto dove ci si imbarca la mattina molto presto per Levanzo e Marettimo con Liberty Lines. Il primo anno mi sono rivolta ad Airbnb, ma poi già stavolta ho trovato un alloggio tramite una conoscenza senza dover passare attraverso il portale e quindi sono riuscita a risparmiare un po’. Ma se invece preferite un hotel, le atmosfere di charme dell’isola non vi deluderanno, perché in particolare i boutique hotel dell’entroterra sono molto autentici. Onestamente non mi sento di consigliare l’hotel tanto blasonato nelle cave, Il Cave Bianche appunto. Perché lo scorso anno ho fatto una site inspection e gli arredi al suo interno li ho trovati troppo poco in linea con l’ambiente decisamente unico che lo accoglie. Nota di merito invece per la straordinaria Tenuta di Villa Margherita, all’interno della quale si trova l’imperdibile Giardino dell’Impossibile, con un’oasi ricca di varietà botaniche in una cava.
- Nelle giornate di caos, rifugiatevi a Lido Burrone nello stabilimento Respiro Mare lato scogli, dove potrete chiedere anche un comodo lettino a 15 euro (due lettini con ombrellone vengono 35) e godervi la giornata protetti dal tappeto di asciugamani stesi nella parte sabbiosa.
Oppure, andate a Levanzo (con pochi euro di aliscafo e dieci minuti di viaggio) e raggiungete a piedi la pineta che si affaccia su una baia, per alternare a letture e picnic all’ombra, dove non mancano tavoli e panche di legno e nemmeno amache a disposizione di chi arriva per primo, dei paradisiaci bagni anche se è un po’ scomoda la piattaforma per la tintarella, visto che è una semplice discesa al mare di pietra. Chi vuole pranzare in un ristorantino sul porto, deve invece rivolgersi all’Arcobaleno, che è anche bar e che ho provato (tutto molto buono). Attenzione solo al fatto che spesso arrivano i croceristi della giornata da Trapani e per un’ora buona sull’isola non c’è più spazio vitale. Altro consiglio per fuggire dalla confusione: regalatevi due gite in barca indimenticabili: la prima con Domenico, per fare pesca-turismo e tuffi nelle baie più belle di Favignana, mangiando a bordo il pescato del giorno (che si recupera insieme nelle reti). Il costo è di 70 euro, il numero da contattare: 349 2168845. La seconda, circa la metà del prezzo, è a Marettimo la mattina, a partire dalle ore 10.30, per un giro dell’isola delle grotte e dei bagni assieme a Pippo, uno storico pescatore che con la sua barca permette di vedere dal mare cale altrimenti difficilmente raggiungibili, essendo questa isola molto rocciosa (334 3739783). Consiglio di ripartire per Favignana di pomeriggio alle ore 16.30, per avere un po’ di tempo per una passeggiata nel caratteristico paesino.
- I rituali della cucina a Favignana iniziano la mattina presto quando si comprano dei dolci siciliani e un bicchiere di latte di mandorla nella pasticceria del paese (ci vuole pazienza, c’è sempre la fila). Si tratta della Pasticceria Fc a via Giuseppe Garibaldi, 28, ma è imperdibile. Come lo sono le prelibatezze salate del forno sulla via principale, per dei pranzi al sacco tutti da gustare con il cibo del Panificio Antichi Sapori. O ancora il caffè espresso al pistacchio da non perdere al bar del porto e nei bar, anche in versione Mocaccino.
Per del pesce fresco da cucinare a casa, il consiglio invece è di andare al tramonto al porticciolo di Punta Lunga dove alcuni pescatori che rientrano con la barca vendono pesce a volontà (inoltre il luogo è davvero ricco di incanto anche per scattare delle foto). L’aperitivo o il pranzo da non perdere è da Cibo, Chiacchiere Vino, un luogo ameno vista mare tra rigogliose piante grasse e salottini con letti a baldacchino, dove sedersi a mangiare piatti freschi all’insegna della stagionalità, con ottimi vini d’accompagnamento.
La sera si fa l’aperitivo, mentre si ascolta musica al dj set, tra gli scenari romantici isolani che regalano anche un cielo polvere di stelle. Un altro posto che amo è la Baia del Faro, dove si fa aperitivo e cena in compagnia di un deejay, Guido Governale, che suona sul tetto di una casa tipica favignanese.
Il deejay mette musica anche in un altro scenografico posto: l’agriturismo L’Alencio, molto panoramico e capace di regalare indimenticabili tramonti con il sole che scompare a poco a poco dietro l’isola di Marettimo. Il locale che propone cucina tipica siciliana del Trapanese e pizza, dista circa mezz’ora dal centro in bici elettrica, come anche Cibo Chiacchiere e la Baia del Faro (ma siccome le strade sono buie sull’isola, l’ideale sarebbe optare per un veicolo meglio illuminato, tipo un motorino, o un taxi).
In centro del paese, invece, consiglio sia Rais, dove è d’obbligo ordinare la Patata vastasa secondo la ricetta originale, che la Trattoria La Bettola come ristorante tipico, dove la conduzione è familiare e si assaggia un cous cous di pesce della tradizione. Ma veniamo alla nightlife: prima di raggiungere locali come Camparìa per un dopocena con musica di qualità in un ambiente d’eccezione come le ex tonnare riadattate a lounge bar, o il Rest per una serata più easy, vale la pena fermarsi da Camarillo Brillo, per un drink nel “the place to be” di Favignana nel cuore del paese, dove ci si incontra tutti e si decide insieme il da farsi dopo.
- L’ultimo consiglio di una vacanza a Favignana è di ricavarvi del tempo per visitare l’altra parte della tonnara, dove è nata la prima scatoletta di tonno. Un grande stabilimento che permette di ammirare antichi rostri delle Guerre Puniche e grandi barche della mattanza, oltre che le testimonianze di raìs che, grazie a dei video, raccontano la vita sull’isola di un’epoca che non c’è più. Vale la visita anche la grande villa affacciata sul porto un tempo dei Florio, che quelle tonnare hanno voluto e mantenuto. L’emozione è forte e il cuore palpita quando ci si imbatte nelle immagini dei protagonisti dei due libri di Stefania Auci sulla epopea di questa grande famiglia siciliana, originaria di un piccolo paese della Calabria. Per chi non li avesse letti, sto parlando de I Leoni di Sicilia e de L’inverno dei leoni, che io ho divorato la scorsa vacanza in sette giorni, per quanto la storia è avvincente.
Ecco, questo è tutto quello che non dovete perdere, se vi fidate del mio gusto. Per qualsiasi chiarimento, mi trovate su Instagram. Con amore, Bibi.