Tokyo in 48 ore, un itinerario pronto e immaginato per non perdersi il meglio della capitale giapponese
Tokyo in due giorni
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Tokyo, come scoprirla in 48 ore

Quando si va ad Est, la paura di atterrare in una metropoli dove il tempo a disposizione è poco e la difficoltà di orientarsi tanta, è una sensazione che attanaglia qualsiasi viaggiatore. Persino il “travelholic” più esperto. Ecco allora un itinerario pronto e immaginato per chi vuole assaporare il meglio della città Tokyo in 48 ore… 

 

DOVE ANDARE IL PRIMO GIORNO:

giardini e templi

Uerno park in Tokio

Il quartiere Ueno, a nord del centro urbano, è il punto di partenza ideale per scoprire la città. Conosciuto anche per la grande stazione – uno dei principali snodi ferroviari di Tokyo, appare ad una prima occhiata caotico e variopinto ma per ritrovare la tranquillità è sufficiente entrare nel più antico giardino pubblico del Giappone: il Parco Ueno (Ueno-koen). Già nel XVII secolo questa piana soprelevata catturò l’attenzione e divenne sede di templi e pagode, mentre oggi è uno dei luoghi di svago e passeggio più popolari della città – da non perdere durante l’hanami lo Yozakura, per ammirare i ciliegi fioriti di notte. Spicca nel cuore del parco Tosho-gu, un santuario shinto costruito nel 1627 dallo shogun Iemitsu Tokugawa in memoria del nonno, che, sopravvissuto nei secoli, è oggi tesoro nazionale e vanta, oltre alla magnifica porta in stile cinese rivestita di foglie d’oro, splendidi soffitti scolpiti, muri dipinti e bassorilievi dalle forme animali.

Dal quartiere Ueno, proseguendo in direzione est, si raggiunge la zona di Asakusa dove si può ritrovare tutto il fascino della vecchia Edo e l’atmosfera dell’antica città bassa (Shitamachi), popolata da gente umile, artigiani e piena di teatri popolari. Da non perdere Kaminari-mon, l’imponente “Porta del tuono”, caratterizzata dall’enorme lanterna di carta che reca i due ideogrammi  e dalle statue di Raijin e Fujin – rispettivamente divinità del fulmine e del vento – che spaventano i demoni. Varcata la porta si arriva a Senso-ji, il tempio più antico, grande e popolare di tutta Tokyo. La leggenda dice sia stato costruito nel VII secolo da due pescatori che avevano recuperato dal fiume una statuina d’oro della dea Kannon. In occasione del Sanja Matsuri, il terzo weekend di maggio, milioni di persone assistono alla sfilata di un centinaio di mikoshi (templi portatili), mentre nella quotidianità è frequentato da chi prega per avere il coraggio di affrontare una prova importante, da chi consulta le scatole degli oracoli o da chi si sofferma a respirare i benefici vapori dell’incenso.

 

Dal fiume al centro città

Una volta arrivati al fiume, la Tokyo Waterway Line permette di arrivare nel quartiere di Nihombashi godendo del panorama e da lì ci si addentra, seguendo il ramo d’acqua, nel centro di Tokyo fino ad arrivare al punto nevralgico della città: la Tokyo Station. Completata nel 1914 prendendo ispirazione da quella di Amsterdam, la stazione nasconde sotto i binari una città sotterranea fatta da lunghi corridoi, ristoranti e una infinita quantità di negozi. Attraversando il quartiere della finanza si arriva al Palazzo Imperiale di Tokyo che dal 1868, anno in cui l’imperatore Meiji trasferì la capitale da Kyoto, è residenza ufficiale principale dell’Imperatore del Giappone. Da non perdere Higashi-Gyoen (Giardino Orientale) a cui si accede attraverso la porta Ote-mon. Qui alberi maestosi, prati verdi e una incredibile quantità di fiori costeggiano le enormi mura scure, eredità del vecchio castello di Edo, che circondano il palazzo. Foto d’obbligo dal celebre ponte Nijubashi.

 

Una notte da incorniciare

All’imbrunire vale la pena recarsi nel vicino complesso delle Roppongi Hills, composto da torri, piazze e passeggiate sospese, dove è immancabile una sosta sotto Maman, scultura in bronzo e acciaio opera dell’artista Louise Bourgeois a forma di ragno che lo scultore dedicò alla madre rivedendone le qualità: intelligente e protettiva. Nel quartiere di Roppongi abbondano i luoghi in cui trascorrere la notte, a cominciare dalla Tokyo City View, perfetta per ammirare lo splendido panorama notturno della città. Chi cerca qualcosa di più particolare potrà optare per il ristorante-teatro Roppongi Kingyo, dove assistere alle stravaganti esibizioni di drag queen, mentre chi vuole semplicemente trascorrere una serata all’insegna dello sport potrà optare per il Legends Sports Bar.

 

COSA FARE IL SECONDO GIORNO:

un salto nel futuro

Shibuya crossing in the evening

Si riparte da Shibuya, quartiere conosciuto in tutto il mondo, dove il futuro sembra concretizzarsi già ora e il Giappone mostra un volto insolito, giovane ed estremamente moderno. L’immagine più nota di questa zona è senza dubbio quella dell’incrocio di Shibuya, passaggio pedonale dove ogni tre minuti sono migliaia le persone che si avvicendano, illuminate notte e giorno dagli schermi che si trovano sugli edifici circostanti. Questo non è l’unico luogo iconico del quartiere; davanti alla stazione si trova infatti la statua in bronzo di Hachiko, famoso cane che ogni sera attendeva il padrone all’uscita dei binari, anche dopo la morte di quest’ultimo, e reso ancor più celebre dal film con Richard Gere.

 

Allontanandosi di una sola fermata di treno da Shibuya, spostandosi verso nord, si scopre l’anima più tradizionale di questo quartiere. All’interno del magnifico parco di Yoyogi i viali sono bordati da giganteschi alberi, il cui fogliame regala splendidi scorci in tutte le quattro stagioni dell’anno, e qui si trova il popolare santuario shintoista di Meiji Jingu, inaugurato nel 1920, per accogliere le spoglie dell’imperatore Meiji e la moglie Shoken.

 

Shopping sfrenato

Niente di meglio che chiudere la giornata dando libero sfogo ai propri desideri nella zona di Shinjuku, il più vasto quartiere commerciale e di divertimento del paese. Attorno alla stazione si trovano gli imponenti store di elettronica che trattano una gamma infinita di prodotti fra cui camere, telefoni e pc. Qui abbondano anche i grandi magazzini frequentati da turisti e locali, che spesso prediligono i piani interrati, specializzati nella vendita di alimenti, dolci giapponesi e occidentali, piatti pronti, cestini del pranzo e quant’altro riguardi il cibo. Per trovare qualcosa di più caratteristico e staccarsi dalla bramosia dell’acquisto, bisogna recarsi a Golden-gai, quartiere di bar nato nei giorni caotici del dopoguerra e ancora oggi animato nelle sue vie da piccoli locali in cui mangiare e bere: se ne contano circa trecento fra vecchie osterie anni ’50 e bar trendy portati avanti da una nuova generazione di gestori.

 

Per saperne di più sulla città di Tokyo e pianificare un viaggio, visitare sito ufficiale https://tokyotokyo.jp o http://www.gotokyo.org/it/index.html

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