Salvare le tartarughe marine tra le mangrovie della Baia di Jiquilisco con ProCosta
Avevo già assistito alla deposizione delle uova delle tartarughe marine, in Costa Rica e ancora ho addosso la sensazione di forte emozione provata nel vedere questi esserini così indifesi e fragili mettere al riparo i loro nidi. Ma mai come stavolta in El Salvador il batticuore è stato difficile da placare. In questo caso ho visto salvare dal mare, con i miei occhi, delle tartarughe in pericolo, per via del mercato nero delle uova, ma soprattutto, ho dato io il nome a una di loro, prima che tornasse in acqua al sicuro. L’attività avviene nei pressi delle mangrovie nella Baia di Jiquilisco, riserva della biosfera prima della bocca dell’oceano, quindi come punto di appoggio si può optare per l’ecolodge Puerto Barillas, punto di partenza ideale per un’esperienza indimenticabile nella Baia di Jiquilisco.
Come partecipare all’attività che mira a salvare le tartarughe marine
Per prendere parte alla salvaguardia e conservazione delle tartarughe marine, che in questa parte di mare ricca di alghe si vengono a nutrire, per poi depositare le loro uova, si contattano i biologi dell’associazione ProCosta, attiva dal 2009. Il costo a persona è 40 dollari (per un gruppo di massimo dieci). Alla base della missione di questa realtà ambientalista c’è il contrasto alla vendita delle uova al mercato nero da parte delle comunità locali. Tanti sono gli incentivi per la collaborazione con i pescatori, i quali ad esempio sono pagati più di 60 dollari da ProCosta per la segnalazione di un nido.
Come funziona l’uscita in mare con ProCosta
Prima di tutto per salvare le tartarughe marine verdi, si raggiunge l’area di intervento, protagonista dell’operazione che mette al sicuro questa specie vulnerabile, indifesa e tra le più antiche di quelle viventi. A quel punto una barca si muove con una grande rete per poterle prendere facilmente e portarle a bordo, prima di attraccare nella spiaggia vicina. Qui si provvede a mettere loro un tag per identificarle e monitorarle in seguito, e ancora si prendono le misure prima di rilasciarle nel mare. Poco prima di salutarle, ProCosta permette ai turisti partecipanti di sfidarsi per indovinare il peso dell’animale, e chi lo centra ha diritto a dargli il nome. Premio che fa scattare una vera e propria competizione nel gruppo. Indovinate chi, bleffando un po’, ha ottenuto il premio? La sottoscritta, e ora sapere che c’è la mia Bibi con carapace, finalmente protetta e libera che nuota nel mare, è un’emozione forte che non mi abbandona.
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