Roma, da “Hiromi Cake” la pastry chef sforna solo dolci della tradizione giapponese
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Una “chicca” per chi ama i dessert del Sol Levante, ma vive nella Città eterna
Avete un attacco di nippomania da placare, ma siete a Roma? Provate con una tentazione golosa! Perché nella Capitale, nel quartiere Prati, ha da poco aperto “Hiromi Cake“, la prima pasticceria tradizionale giapponese.
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I dolcetti
Il locale in pieno stile pop colorato di turchese, è tutto al femminile, e ogni giorno sforna dei veri e propri gioielli artigianali, belli da ammirare e tutti da gustare.
L’offerta è a metà tra i classici wagashi e gli yogashi, dessert rivisitati, d’ispirazione francese o americana, in cui gli elementi indispensabili sono il riso glutinoso, il tè matcha, la frutta di stagione e la marmellata di fagioli anko.
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I dolcetti
Per la maggiore vanno i Mochi, riso bollito e modellato in polpettine con le guarnizioni più fantasiose; i Dorayaki, semplici e appaganti, hanno invece le sembianze di soffici pancake e racchiudono una farcitura di fagioli rossi o l’Oishi, dal giapponese “buono”, e tante altre terminologie in lingua.
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I dolcetti
In un’ambientazione da izakaya, letteralmente “negozio di sakè dove ci si siede”, la pastry chef Hiromi dirige questo piccolo laboratorio, proprio per cristallizzate la precisione, la leggerezza e la bellezza in piccole opere nate per accompagnare la tradizionale cerimonia del tè.
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Il locale e la pastry chef Hiromi
Pluripremiata per l’ecosostenibilità delle sue creazioni, Hiromi è andata nelle piantagioni di mango, ossessionata della perfezione della frutta esposta sui banchi ha studiato una linea di dolci dedicata, utilizzando uno degli alimenti più costosi del mercato giapponese.
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La chef pastry Hiromi
A base di farina di riso, fagioli azuki, patate dolci, ma anche sesamo, soia, agar-agar (la gelatina vegetale di alghe) e uso ridotto dello zucchero, la pasticceria nipponica affonda le sue origini nell’antichità e “Hiromi Cake” tramanda l’amore per le preparazioni che richiedono spesso un’intera giornata di lavoro e fino a 15 passaggi.
L’aspetto è fondamentale e questi dolcetti, che devono appagare vista e gusto, hanno conquistato nel tempo pure noi occidentali. E se Londra, Berlino e Parigi sono tra le città che hanno favorevolmente accolto i dessert giapponesi già da tempo, ora lo fa anche Roma. Ma soprattutto i romani come me, attratti dall’affascinante show cooking dal vivo che anima di continuo il laboratorio.
I dolcetti
E voi, ci siete già stati da “Hiromi Cake”? Una mia amica di nome Marta, sempre in cerca di cose insolite e glamour, su mio suggerimento lo ha fatto e si è portata via una grande scatola di dolcetti per una cena in cui voleva stupire il proprietario di casa. Sapete una cosa? Pare ci sia davvero riuscita…
Tutti i giorni da mattina a sera oltre alle monoporzioni, il cui costo oscilla tra i 2,80 e i 4,80 euro a pezzo, si possono ordinare torte, scegliere di sorseggiare caffè bio 100% Arabica, un cappuccino matcha nella versione in bicchiere a portar via o partecipare alla cerimonia light del tè.
Contatti:
Hiromi Cake, via Fabio Massimo 31 – 00192 Roma
Tel. 06 9799 8566
Orari:
dal lunedì al sabato dalle h 9 alle 22
La domenica dalle h 12 alle 21