Dove mangiare a Trondheim: 5 indirizzi da non perdere
Vi trovate nella Norvegia centrale, destinazione foodie per eccellenza, pensando a dove mangiare a Trondheim e non sapete come orientarvi rispetto alla ricca e variegata offerta culinaria? Ecco un nuovo post blog dedicato alla città dove vi indico i cinque indirizzi da non perdere, per scoprire ricette tipiche della tradizione amate dai “local” e menu degustazione all’insegna dei sapori nordici contemporanei, da provare dalla colazione al pranzo, dalla merenda alla cena nella deliziosa località di Trondheim affacciata sul fiordo. Senza dimenticare che, a meno di un’ora di distanza, nella foresta, si può vivere un’incredibile giornata con tanto di pranzo nell'”home restaurant” della fattoria che con i suoi prodotti rifornisce i ristoranti stellati del territorio.
Dove mangiare a Trondheim: 5 indirizzi da non perdere
- La colazione da non mancare, considerata la migliore in hotel di tutta la Norvegia, è nella Palmehaven del Britannia Hotel, nato a fine ‘800 per ospitare come a casa, lontano da casa, l’aristocrazia inglese che veniva in città per partecipare alla caccia al salmone. La sala, inaugurata nel 1918, è divenuta nel tempo un’istituzione al servizio di reali (Elisabetta II compresa), dignitari di corte e aristocratici, e si capisce non appena la si raggiunge, perché è lei a detenere il titolo di “Twinings Best Breakfast 2022” della Norvegia. Il lucernario fa risplendere l’ambiente di una tenue illuminazione dalle tinte blu, impreziosita dalla luce calda dei lumini della mise en place raffinata della grande sala dal sapore d’antan, dove torreggiano eleganti colonne di marmo. Le stazioni enogastronomiche raccontano la generosa varietà di prodotti locali norvegesi di assoluta qualità, con una ricca offerta anche vegana, di questa parte del Paese, tra chef intenti a servirle e cavalieri che ne raccontano la provenienza. Impera, nelle “food station” l’eccellenza casearia di Astrid Aasen, il Britannia blu, il morbido formaggio che ricorda il brie che ha vinto nel 2022 la medaglia d’oro del World Cheese Awards in Galles. Ma ecco, anche, sempre dalla regione di Trøndheim, il prosciutto di coppa e il roastbeef di agnello di Røros, la trota e il salmone affumicato di Vega, le aringhe di Garnvik, il miele delle api che vivono sul tetto dell’hotel e il succo di mela di Braattan Gaard, la fattoria del Britannia vicino il Lago Jonsvatnet (dove gli avanzi della colazione vengono usati come compost per rendere più ricco il terreno e per l’attenzione verso la sostenibilità dell’ambiente).
- Il pranzo da non perdere è nella stanza accanto, la lucente Sala degli specchi, per provare un sorprendente Champagne Lunch, proposto il venerdì e il sabato allo Speilsalen, il ristorante 1 stella Michelin del Britannia Hotel. Tra chandelier originali, una carta da parati di seta, le modanature dorate e lo “Chef table” per incantarsi nel vedere come vengono finiti i piatti prima di presentarli al tavolo, si degustano con un ricercato “Champagne pairing” a base di Tarlant o di Beurton & fils, le portate create dallo chef norvegese Christopher Davidsen, che si divide tra la cucina e il lavoro come coach del collega pronto a competere per il Paese scandinavo al prestigioso Bocuse d’Or 2023, Filip August Bendi dell’Hotel Bristol di Oslo. Dopo l’immancabile Brytebrød, il pane caldo con burro da condividere, secondo una storica tradizione della tavola, conquisa l’Ippoglosso, un pesce locale servito con barbabietola, vinaigrette di ribes nero e alyssum, un fiore edibile colto nel giardino della fattoria del Britannia, mentre l’apice del gusto si raggiunge con la migliore capesante del mondo della vicina isola di Frøya, impreziosita da 70 elementi a comporre il piatto. Non manca il salmone con vinaigrette di funghi, salsa di burro e cozze, e cetrioli. Un’altra specialità tipica della zona, proposta in modo contemporaneo, per rendere attuale la cucina di memoria della regione “premier” in Norvegia come “food destination”.
- La merenda golosa è tra le casette di legno dalle tinte pastello di Trondheim, da Baklandet Skydsstation, un’insegna storica definita per la sua autenticità dal National Geographic nel 2012 “Il posto più accogliente della Scandinavia”. Si riconosce dalla facciata color giallo scuro che dà sulla strada. Divenuto un café nel 1997, questo edificio del 1791 nasce come stazione di posta per far riposare i cavalli di chi veniva in città per fare affari. La sua atmosfera accogliente e i décor tipici del passato, rendono speciale la permanenza ai tavoli, dove vale la pena ordinare la merenda tipica norvegese: il waffle con il “Geitost”, un saporito formaggio di latte di capra crudo caramellato, “must” della “To do list” su dove mangiare a Trondheim. Una leccornia irresistibile, da degustare, magari, con l’acquavite Linie di Trondheim, un distillato a base di patate della regione fatto maturare in barili di quercia usati per lo Sherry che navigano in mare per diversi mesi, prima di essere pronto, così come vuole la ricetta originale del 1821.
- Un’alternativa per la merenda è dall’altra parte del fiume, tra i suoi margini e la Cattedrale: Nidaros Pilegrimsgard, un centro per pellegrini di grande charme pensato per accogliere chi percorre il panoramico trekking spirituale di Sant’Olav da Oslo fino a Trondheim. Gestita dalla manager Helene Møllevik, questa struttura da non perdere se si vuole esplorare il meglio di dove mangiare a Trondheim, offre un posto dove dormire e un pasto caldo, e certifica con i timbri ufficiali sul passaporto dei pellegrini l’aver compiuto almeno cento chilometri del tragitto intitolato al re che ha cristianizzato la Norvegia. Divina, nel grande salotto del centro, è la merenda, composta dal “Waffel dei pellegrini”, che presenta una decorazione a forma di croce nella parte superiore del dolce, realizzato con dei grani antichi dalla talentuosa panettiera Elin Aasland, che lo propone con la marmellata di prugne di una fattoria locale e crema salata. Finiscono la portata, la salsiccia di bue muschiato e il premiato formaggio Blu, abbinati al succo di mirtilli rossi e alla kombucha di tè fermentato.
- La cena che non ti aspetti: è il “fine dining” francese Le Bistro, un angolo di Ville Lumière gestito dai titolari e chef Martin e Mette Beate Evensen, il ristorante da provare se cerchi dove mangiare a Trondheim. Marito e moglie, la coppia conquista i palati con l’amuse bouche, a base di ostriche della Bretagna, con l’ippoglosso dell’isola di Frøya, servito in salsa francese, e con il granchio di Hitra, il più famoso della Norvegia e servito come un involtino con all’interno una crema di granchio e patate. Anche il “wine pairing” è con etichette francesi, da abbinare anche alla cacciagione, dal fagiano all’alce, dalla renna al cervo fino al daino, carne che arriva al locale anche grazie alla passione dello chef per la caccia.