Un viaggio alle Isole Faroe è ideale per chi ama la natura, i luoghi remoti fuori dai percorsi turistici, le scogliere, gli incontri con delle pecore eroiche, i villaggi dagli scenari fiabeschi e le antiche leggende. Nel precedente post vi ho parlato dell’antica capitale Tórshavn, mentre qui vi racconto cosa fare fuori dalla città. Ma prima un consiglio importante: l’arcipelago che si trova tra la Scozia, la Norvegia e l’Islanda, si compone di 18 isole e per visitarle ci si può spostare con i battelli, oppure con l’automobile, affrontando lunghi tunnel sottomarini. Proprio per questo il modo migliore per vivere al meglio il viaggio alle Isole Faroe è la formula del “fly & drive”.
VIAGGIO ALLE ISOLE FAROE: LE TAPPE DA NON PERDERE
- Il sito culturale di Kirkjubøur
Si trova a circa 13 chilometri a sud-ovest della Capitale, sempre sull’isola di Streymoy e si tratta del sito culturale e religioso più importante dell’arcipelago. Kirkjubøur, infatti, è stata la casa vescovile delle Faroe dal 12esimo secolo fino al 1557, quando arrivò il luteranesimo. Qui si visitano le rovine della cattedrale di St. Magnus (1300) e, con una minima quota, la dimora di charme ospitata in una antica fattoria ancora attiva e risalente all’11esimo secolo, dove si può anche prenotare una grande sala per una cena privata. Per raggiungere Kirkjubøur a piedi, il consiglio è il trekking di montagna da poco fuori Tórshavn in compagnia della guida locale Randi Meitil, per immergersi tra paesaggi celtici (i primi a colonizzare le Faroe furono i monaci irlandesi e solo dopo i pastori e gli agricoltori provenienti dalla Scandinavia. Prima della meta, la guida vi illustrerà la casa dell’artista locale che ha reso la prima rotatoria sottomarina al mondo (l’Eysturoyartunnilin nel tunnel dell’Eysturoy sotto il Tangafjørður) una gigantesca scultura, oltre alla dimora dove si trovava il ristorante Koks – due stelle Michelin – prima del suo trasferimento in Groenlandia.
- Kalsoy, l’isola “set” di James Bond
Dopo aver raggiunto il porto di Klaksvík, dove si parcheggia, si arriva a Kalsoy con 20 minuti di traghetto (evitate di portare l’auto sull’isola dove i tunnel sono bui e monocorsia). Ma prima di tutto assicuratevi di avere come guida per un giorno Rani Nolsoe. Con lui e il suo veicolo potrete avventurarvi fino al villaggio più isolato dell’isola: Trøllanes. Qui, dopo un pranzetto tipico locale nella sua dimora, mentre si ascoltano leggende sui Trolls e sugli Hidden men, misteriose creature del folclore nordico, si intraprende un panoramico trekking alla volta del Kallur Lighthouse, un grande faro panoramico vicino alla lapide di pietra di James Bond, che si trova dove è stata girata la scena finale del film sullo 007 “No Time to Die”. Ma non è tutto: con Rani potrete arrivare in un tratto di costa segreto, dove ancora si ascoltano i suoi suoni della natura come secoli fa.
- L’home restaurant in fattoria nel villaggio di Æðuvík
A tavola con Harriet e John nel loro cottage nella fattoria di Æðuvík (cercate su Instragram Hanusarstova, si mangia la cucina tipica faroese: la cena prevede invitanti antipasti di pesce e di carne, uno stufato di agnello da abbinare a delle patate, e una torta home made con la marmellata di rabarbaro. La notte è possibile fermarsi, grazie al bed and breakfast che si trova accanto alla casa e dove la mattina si fa colazione con vista sul mare e in compagnia delle pecore e delle oche. La padrona di casa è anche un’appassionata fotografa e i suoi ritratti delle pecore di casa sulle pareti sono tutti in vendita.
- Boat tour alle Cliffs di Westmanna
È la gita in barca per appassionati di faraglioni e birdwatching, anche se ormai incontrare le colorate pulcinelle di mare è diventato sempre più raro. Se all’inizio del tour si fiancheggiano gli allevamenti in mare di salmoni, delle grandi reti a forma circolare dove questi grandi pesci si fanno i muscoli a furia di saltare, durante la navigazione si fanno notare delle inaspettate pecore, eroiche per il fatto di brucare indisturbate e imperturbabili, ai margini delle scogliere a picco sull’oceano Atlantico.
- I villaggi da favola, la cascata più alta e il tragitto serpeggiante da non perdere
Tra i centri abitati più pittoreschi, c’è Tjørnuvík, dove si fa surf nella baia dove un tempo sono sbarcati i coloni scandinavi, e che ospita due grandi faraglioni – Il Gigante e la Strega – legati alla leggenda secondo cui queste misteriose creature in passato hanno provato a rubare le Faroe per portarle in Islanda. Vale una passeggiata anche Gjógv, con il suo canale e le sue casette variopinte, come anche Tindhólmur e Gásadalurcon le case dai tetti d’erba e le cascate. Tra queste, la più alta delle Faore è la Fossá waterfall, due livelli per ben 140 metri di parete d’acqua che si tuffa nel fiordo passando sotto il manto stradale. Raggiungerla permette anche di regalarsi un piccolo trekking di avvicinamento, per scattare una scenografica foto-ricordo. Infine, il punto panoramico Nordradalsskard, vicino Tórshavn, è lo spot da non mancare per prendere dall’alto la strada serpeggiante con vista mozzafiato sulla valle Nordradalur e sulla baia antistante.
- Il lago Sørvágsvatn di Vágar
È la località più instagrammata di un viaggio alle Isole Faroe, perché per un’incredibile illusione ottica, questo lago appare come sospeso su un’altissima scogliera. Senza spoilerare di più, perché comunque la tappa vale la pena di essere fatta (magari quando si torna sull’isola di Vágar per riprendere l’aereo e volare a casa), è bene sapere che per raggiungere il punto di interesse, anche noto come “Floating lake”, ci si impiegano circa 50 minuti a piedi e accedere al percorso ha un costo di circa 30 euro.