Corso di Mermaiding alle Maldive per nuotare come una sirena
C’è un luogo alle Maldive dove è possibile frequentare un corso di Mermaiding, per imparare a nuotare come una sirena: Siyam World Maldives, un resort 5 stelle ospitato sull’isola Dhigurah nell’atollo di Noonu, che si raggiunge una volta atterrati a Malé, la capitale dell’Oceano Indiano, con un volo panoramico a bordo degli idrovolanti della Trans Maldivian Airways.
Nella struttura, l’ultima nata della catena fondata dall’imprenditore maldiviano Ahmed Siyam Mohamed, dopo un ciclo di insolite lezioni tra tecnica di nuoto e respirazione, senza rinunciare all’immancabile grazia che richiede questo tipo di nuoto, si è pronti per una passeggiata sottomarina scenografica, dove si muove leggiadra una colorata coda in silicone da sirena, che però è piuttosto pesante e a primo impatto, sembra impossibile da gestire.
Proprio per questo servono quattro lezioni del corso di “Mermaiding”, in compagnia della dolcissima e giovane insegnante Faazila Abdul Gadhir (ma chiamatela Faaz), per essere pronte a interpretare la mitologica donna-pesce capace di sedurre, con il proprio canto ammaliante, navigatori e pescatori fino a condurli alla rovina.
Mentre si pensa ad Ariel, la famosa Sirenetta del film di Walt Disney, che salva il principe Eric da un naufragio, si apprendono quindi tutte le tecniche per un tipo di immersione simile al free-diving, l’immersione in apnea. Per tale ragione è necessario saper già nuotare bene, l’andamento è ondulatorio simile a quello del delfino, come respirare in modo appropriato sott’acqua. E la sensazione che si prova, quando si acquisisce fluidità e sicurezza, vale l’impegno: è una dimensione molto speciale, che ci riconnette a noi stessi nella fase di vita pre-natale, quando ci si muoveva nella placenta, rilassandoci e cullandoci; inoltre, regala anche una grande dose di autostima e un’attitude più sensuale.
Il corso si divide in due sessioni in piscina, dove la coda che viene usata per prendere in confidenza è meno scenografica e più leggera, e altrettante in mare aperto. Il costo complessivo viene 320 dollari e comprende l’affitto della coda, che viene consegnata al centro diving del resort. Devo dire che per me è stata un’esperienza speciale, per quel piccolo assaggio che ho potuto avere tra una tappa e l’altra di un viaggio stampa alle Maldive spostandomi di isola in isola, di resort in resort.
Ma la cosa più bella che mi porto dentro, ancora una volta, è l’incontro con Faaz che con il suo team al femminile (in un Paese musulmano) di divers, fotografe e videomaker, loro in burqini, il costume intero che impone la loro religione, senza pregiudizio e col sorriso, mi hanno supportato in questo memorabile shooting. Vi risparmio dettagli sull’imbarazzo che ho provato di fronte a colleghi di viaggio del calibro della giornalista nuotatrice professionista Beatrice Tomasini, che al mio posto nuotava invece con gli squali nutrice, tanto per fare un esempio, o piroettava fino a toccare i fondali a caccia di bellezze sottomarine.
Ovviamente a Roma, a Milano, in Italia e all’estero sono tanti i corsi di nuoto a sirena e li potete trovare agevolmente su Google. Tra l’altro sono consigliatissimi perché la singola lezione equivale a due ore di palestra ed è un allenamento molto completo.
Io, da viaggiatrice quale sono, non potevo che approcciare a questo sport acquatico dall’altra parte del mondo e per questo ringrazio Il Messaggero viaggi (qui trovate il reportage completo sulla mia esperienza) e Paola, la PR più in gamba che esista e a cui voglio un mondo di bene!
Con amore I viaggi di Bibi!